Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnìfestazione interventista di Quarto, perchè erano a buon punto i colloqui di Vienna; e non era l'ora buona per disturbarne la felice conclusione con intemperanze verbali e coreografiche.
      « Ma sono veramente a buon punto — si chiedeva il giornale — i « colloqui di Vienna »? Sono veramente giustificate le rinnovate speranze delle nostre tribù neu-traliste?
      « Le ultime notizie — soggiungeva — che abbiamo potuto raccogliere a buona fonte, e che gittano un po' di luce sugli ultimi « colloqui della Consulta », tenuti gelosamente segreti dal nostro ministro degli esteri, ma oggetto del più vivo scambio di commenti nei nostri circoli diplomatici, sono queste : finora il governo italiano ha ascoltato le proposte austriache di compensi territoriali — proposte sollecitate dalla Germania — e si è limitato a dichiararle inaccettabili.
      « L'Austria si è fatta avanti col suo programma minimo; ma sembra che abbia promesso a Berlino di migliorare le sue offerte (programma massimo) in caso e-stremo, dato che l'Italia insistesse nel rifiuto dei più modesti compensi offerti, e minacciasse guerra sul serio.
      « Pare che il principe di Biilow, avuto sentore delle trattative fra l'Italia e la Intesa, condotte rapidamente a buon punto, abbia sollecitato le maggiori offerte dall'Austria e intanto si sia adoperato per conoscere, in forma concreta e definitiva, le richieste minimali dell'Italia, nella speranza di avvicinare i desiderata della Consulta al « programma massimo » del Ballr>latz. Sul delicato argomento si sarebbero intrattenuti Biilow e Son-nino, dopo il sollecito tramonto della iniziativa solleci-tatrice di una pace fra i due gruppi di belligeranti.
      « Si assicura ohe l'on. Sonnino abbia finalmente precisate le richieste italiane; e che a questa richiesta abbia dato il carattere di ùn « ultimatum », sia nei riguardi della estensione delle concessioni territoriali e delle garanzie per gl'irredenti che ancora dovrebbero rimanere sotto l'impero austro-ungarico, sia nei riguardi del tempo per una risposta definitivamente affermativa o negativa.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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