Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnon aveva saputo intendere che l'Italia era l'avvenire, l'Austria il passato, che l'Italia era la vita, l'Austria la morte. Ed aveva legato la sua sorte all'Austria, subordinandole l'Italia, aveva legata la sua sorte al cadavere, subordinandole un giovane organismo che si avviava fatalmente alla pienezza della maturità. Aveva permesso che l'Austria offendesse continuamente il sentimento italiano e la nazionalità italiana sulle terre irredente; aveva permesso, durante la nostra guerra libica, che l'Austria paralizzasse la nostra azione e minacciasse i nostri confini, ed essa stessa non aveva saputo contenere la ingiuriosa turcofilia dei suoi giornali e della sua opinione; aveva permesso che, dopo il rifiuto dell'Italia a partecipare alla oppressione della Serbia nel 1913, l'Austria rispondesse con la rappresaglia dei decreti Hohenlohe, ed accumulasse i suoi intrighi e le sue insidie albanesi. Aveva nel 1914 permesso che l'Austria mandasse il suo « ultimatum » alla Serbia, ed essa stessa con l'Austria aveva voluto, preparato, scatenato la guerra europea, in cui i nostri più vitali interessi erano messi in pericolo, non solo senza consultarci, ma senza neanche avvertirci. Non solo senza di noi, ma contro di noi...
      Ed ora — seguitava il Coppola — la Germania ci vuol comperare. Ebbene, no. Non è più questa l'ora della piccola offa tridentina, mentre la storia del mondo prepara le nuove gerarchie internazionali, e mentre ogni popolo ha soltanto nella sua forza e nel suo animo la misura del suo avvenire. Che cosa è mai il Trentino, il diletto, il glorioso, l'italianissimo ma piccolo Trentino, di fronte alla volontà ed al diritto dell'Italia in questo universale sovvertimento? Non è solo il Trentino che noi vogliamo. Noi vogliamo col Trentino, e il Litorale, e Trieste, e l'Istria, e la Dalmazia, tutte le antiche e nobili consanguinee terre d'Italia. Noi vogliamo il dominio dell'Adriatico, noi vogliamo la pace che ci spetta del dominio dell'Oriente e del Mediterraneo, noi vogliamo il nostro posto sempre più grande di grande nazione, noi vogliamo la nostra parte nella storia del mondo. E sopratutto vogliamo conquistarcela. Conqui-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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