Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnio finanziario, politico e militare su tutte le terre che vanno dal Mar del Nord all'Egeo.
      Che cosa dobbiamo aspettarci da un eventuale successo germanico? Quegli fra gli imperialisti germanici che non hanno (o non avevano) peli sulla lingua e che, d'altro canto, mostravano di prendere un poco in considerazione i postulati e gli interessi dell'Italia, hanno parecchie volte formulato un rispettabile e considerabile programma.
      L'Italia — dicevano — deve aiutare la Germania a conquistare l'assoluto predominio nell'Europa centrale e settentrionale; la Germania, in compenso, si propone di aiutare 1' Italia ad ottenere, con la sconfitta franco-inglese, l'assoluto predominio nel Mediterraneo.
      Discutiamo, diceva il Fauro. L'Italia può benissimo lasciare l'Europa centrale alla Germania, rinunziando ad aver ogni influenza sui suoi destini, ma alla condizione indeclinabile di non dover a sua volta patire alcuna influenza ed alcuna minaccia dal settentrione, suddito o vassallo della Germania. E questa condizione è subordinata al completo possesso italiano della cerchia alpina. Ha procurato o promesso la Germania all'Italia, oltre al Trentino, le Alpi Giulie e l'Istria? No. E allora, già con questo, la possibilità di una collaborazione è caduta.
      Venendo al predominio nel Mediterraneo, il Fauro trovava un'altra pregiudiziale. Dopo la conquista della Libia, non ancora assodata, qualunque sviluppo di potenza nel Mediterraneo, nella situazione presente, — e-gli diceva — è subordinato al nostro pieno, sicuro dominio nell'Adriatico. Può la Germania consentire oggi questo all'Italia? No. Ma guardiamo anche oltre la pregiudiziale. La Germania rinunzia a ogni espansione diretta o indiretta nel Mediterraneo? No. Anzi, vuole per se una parte dell'odierno impero franco-inglese dell'Africa settentrionale, ed ha già una specie di sovranità feudale sulla Turchia. Che avvenire ci preparerebbe, nel Mediterraneo, una vittoria tedesca? Invece della concorrenza franco-inglese, la concorrenza tedesca, più pericolosa, perchè unitaria, meglio organizzata, più
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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