Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « La Triplice è oggi un cadavere e l'Italia non può attendere i dieci mesi di vedovanza prima di convolare a nuove nozze. I morti non debbono ostruire il futuro. Le frazioni rivoluzionarie (e l'aggettivo va inteso non nel senso barricadiero e superato della parola) hanno già la piena consapevolezza del posto ohe loro spetta. Esse sentono che la guerra agli imperi centrali non è la lotta per la soppressione della razza tedesca, a cui va il saluto riconoscente del pensiero e della coltura moderna, ma è la lotta per la liberazione del mondo dalla minaccia di un militarismo aggressivo, generatore del militarismo difensivo degli altri paesi. E per questo esse comprendono che la guerra attuale accanto agli eserciti della Triplice Intesa, corrisponde ad una liberazione. »
      L'organo repubblicano L'Iniziativa, entrava contemporaneamente nello stesso ordine d' idee, ma con un'argomentazione diversa. Esso prendeva come guida il programma del Risorgimento nazionale e del diritto dei popoli a costituirsi e reggersi liberamente, e scriveva :
      « Se la carta d'Europa s'ha a rifare, ciò deve essere in base al principio delle libere nazionalità. Non accadrà mai all'Italia di trovarsi in una posizione come quella in cui oggi è posta : di poter essere, cioè, arbitra dei destini d'Europa. Oggi, non domani; oggi che l'Italia è accarezzata e richiesta, non domani che la situazione sarà diversa. Non si può nutrire proposito, altrettanto ingenuo quanto inopportuno, di attendere per schierarsi domani col vincitore. Il vincitore e il vinto avrebbero u-gualmente ragione di schierarsi invece contro di noi. »
      L'Idea Nazionale osservava come il punto di partenza per la politica italiana fossero gli interessi adriatici « già virtualmente minacciati, e la cui minaccia più grave può essere evitata ancora per brevissimo tempo». Poi così svolgeva il proprio argomento :
      « Ogni indugio che nascondesse la speranza di un non-intervento, significherebbe il fallimento del nostro destino nazionale, la confessione d'una impotenza vergognosa. Già il beneficio della neutralità della nostra
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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