Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAva per sintesi ìa realtà della nostra azione politica. Un discorso, un convegno, un articolo di giornale, gli parevano talvolta più importanti di un atto di governo o di una dichiarazione formale. Ma, a parte questa pedanteria, che poteva inasprire senza ragione il tono di certe sue osservazioni, von Merey collaborava volentieri con la Consulta a mantenere i buoni rapporti italo-austriaci. E se l'intimità tra i due governi non è stata in questi ultimi tempi grande come per il passato, la colpa non si può far risalire all'ambasciatore. »
      Il Messaggero così tratteggiò la figura di von Merey :
      « Aveva carattere chiuso, aspetto severo, sembrava un eterno malcontento. Ma chi ne ha seguito da vicino l'opera, assicura che egli ha molto efficacemente cooperato al conseguimento dei buoni rapporti italo-austriaci, che negli ultimi due anni furono messi così spesso a dura prova. Frequentava molto la società, non mai però abbandonava il suo atteggiamento arcigno, che non gli impediva di essere di una squisita cortesia con tutti. Non tralasciava un giorno di salire alla Consulta, e le sue erano visite di due ore almeno. »
      Il Giornale d'Italia, il cui giudizio era atteso con interesse particolare, date le sue intime relazioni col governo, scrisse queste significanti parole :
      « Il barone von Merey fece, durante la sua lunga missione a Roma, tutto ciò che avrebbe potuto e dovuto per illuminare il suo Governo sulla necessità di orientare in mòdo diverso la politica verso gli italiani dell'Impero? Noi non lo sappiamo. Ma, a giudicare dai risultati, ci pare lecito dubitarne. Chè se l'eminente diplomatico avesse fatto conoscere a chi di dovere la verità, allora si dovrebbe arguire dhe a Vienna si è deliberatamente voluto trascurare un elemento essenziale dei rapporti fra le due alleate, e si è creduta la Monai-chia abbastanza forte per poter parare, con l'aiuto della sola Germania, i gravi pericoli che la minacciavano.. In ogni caso è certo che i dirigenti la politica dell'Impero, o non hanno creduto utile chiarire, definire e regolare le relazioni con l'Italia, o hanno grossolanamente


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 10. La calata dei prosseneti (Gli inviati straordinari)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 181

   

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