Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Non fu un insuccesso, ma una rivendicazione, a qualunque costo, di una tale dignità di un grande Stato, che mi fece perseverare ».
      E la Nuova Antologia notava come ben sapesse l'onorevole Zanardelli che allora il paese non poteva mutare la sua politica estera; nè sarebbe stato quello il momento — come avvenne quando tornò più tardi al potere — delle grandi manovre nel Veneto. Ma neppure poteva presumere, pur conoscendola per dura esperienza, che l'Austria volesse offendere il dovuto rispetto tra le nazioni, sì da sollevare questioni per la avvenuta scelta di un uomo d'ordine, temperatissimo di idee : alla illegittima pretesa, Giuseppe Zanardelli non piegò, e solo per necessità scrisse l'onorata rinunzia, anziché pensare un solo momento ad una facile sostituzione...
      Questo episodio, al tempo della nostra neutralità, non fu noto a molti; ma larghissima notorietà ebbero tante altre pagine della fosca storia in cui erano riassunti i trentatre anni dell'alleanza con l'Austria.
      Da quelle pagine venivano al popolo nuovi incitamenti. Un altro mondo s'apriva ai suoi occhi e gli prometteva più alti destini...
      Il popolo allora si volse verso il nemico eterno, che continuava a sfidarlo. E s'apprestò a raccogliere il guanto.
      Fine del Volume Sesto


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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