Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAvevano fatto di Enver bey una specie di eroe nazionale germanico, e per ispiegargli che alleanza in Italia significa parità di diritti, rispetto dei reciproci interessi, contratto preciso e non adesione «in bianco», e che l'idea di tener i più deboli come alleati-servi è un'idea forse prussiana, forse anche sassone — poiché il signor Reins-ford è di Lipsia — ma non certo universale. Non è il caso di ripetere in particolare queste cose al signor Reinsford, che ha la fabbrica ferma e il cervello, sembra, nelle medesime condizioni della fabbrica.
      « La sua lettera ha valore per altre ragioni : prima di tutto perchè è simile ad altre che piovono dalla Germania; in secondo luogo perchè reca il « visto » della censura, cioè ha il lasciapassare del Governo tedesco; in terzo luogo perchè è l'indizio d'uno stato d'animo che ci giova conoscere in tempo.
      « Come neutrali, noi siamo dunque minacciati della più dura punizione dai nostri malcontenti padroni? Prendiamone nota. Ma se, dopo averne preso nota, ci venisse voglia di essere loici e di concludere : — Poiché una così dura punizione ci aspetta... cerchiamo almeno di meritarcela —?
      « Gli errori della Germania ufficiale non sono stati pochi .nè lievi sinora, e adesso pare che abbia chiamato anche i suoi sudditi a collaborare privatamente nell'ac-crescerne il numero e il peso. Adesso, per mille voci, la Germania ci consiglia a schierarci fra i suoi nemici.
      « Fra tanto, sarà bene formare un elenco di questi ingiuriatori alemanni perchè si sappia quali tedeschi non debbano per l'avvenire aver più clienti in Italia. »
      Fin dal principio del conflitto — notava l'on. Di Cesarò — quando l'Italia era ancora in pieno tempo di pace, l'azione dell'organizzazione germanica si è fatta sentire. Ad essa si è dovuta la propaganda di viltà, che giuocava sulla paura degli italiani quietisti per distoglierli da idee bellicose e muoverli anzi ad ostacolare ogni movimento prò intervento dell'Italia nella guerra, e che si attuava con la circolazione di fotografie di soldati orrendamente feriti, o mutilati o sfracellati, e con
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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