Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcino del Mediterraneo era collegata con l'esistenza dell'Austria-Ungheria...
      La prima affermazione, vera sfida al nostro sentimento di forza e di dignità, era campata in aria. Il Principe di Bulow non tentò, nè avrebbe potuto, suffragarla con alcun ragionamento. La seconda era pure una sfida, se pure rivolta meno all'Italia che alla logica. Infatti come mai dall'Austria, spregiatrice ed avversaria sistematica d'ogni nostro più elementare diritto ed interesse, avremmo potuto attenderci niente di meno che la garanzia della nostra sicurezza?
      Il popolo italiano — diceva il Giornale d'Italia — fa questo ragionamento : se l'Austria era così poco amabile con l'Italia in tempo di pace e in piena alleanza, che cosa sarà mai il giorno che una guerra vittoriosa le avesse data la incontestabile supremazia balcanica ed a-driatica ?
      Nè il Principe di Biilow avrebbe potuto rispondere che la Germania avrebbe frenato l'Austria, inducendola a buoni consigli verso l'Italia. In un discorso del Principe di Biilow stesso si era sentita questa grave allusione alle relazioni austro-italiane :
      « La Triplice Alleanza ha anche questo vantaggio : ch'essa rende impossibile ogni conflitto fra le tre Potenze alleate : se l'Italia e l'Austria-Ungheria non fossero alleate, le loro relazioni potrebbero essere assai tese... »
      Anche i puntini sono segnati nel resoconto ufficiale di quel grande discorso pronunciato l'indomani di Alge-siras : e quei puntini volevano dire molte cose.
      Il Principe di Biilow diceva ancora nell'intervista concessa dopo lo scoppio della guerra :
      « Il trionfo del panslavismo minaccerebbe la civiltà italiana e la vita italiana in maniera più grave di quel che possano danneggiarle gli errori di questo o quel funzionario austriaco di Trieste o del firolo.»
      Parole che per aver voluto essere molto abili riuscirono perfettamente inabili. Il Principe di Bulow, durante i lunghi anni di governo, ha certamente saputo che non « gli errori di questo o quel funzionario austriaco »,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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