Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      UN POPOLO SFIDA TOnormale decenza, non è accettata dalla pubblica opime re come una necessità assoluta ».
      E soggiungeva :
      « Ma se questi trentini non sono pericolosissimi delinquenti, e se invece sono disertori, gioverà finalmente alle autorità italiane ricordarsi che la loro esagerata durezza e la loro capricciosa .meticolosità oltrepassano o-gni ragione di rispetto alla legge e offendono in modo intollerabile il sentimento nazionale; e gioverà loro ricordarsi che l'ostentazione di tale durezza e di tale meticolosità finisce con assumere l'aspetto di una servizie-volezza (adoperiamo la parola meno forte, anche a rischio di non adoperare la più propria) verso quell' Austria, la quale di tanto zelo sarà loro mediocremente riconoscente. »
      E l'on. Barzilai. avvocato naturale della sacra causa dei profughi, scriveva nell'ora in cui le supreme speranze parevano poste in pericolo :
      « Dai profughi irredenti sparsi in questi giorni di trepida angoscia in tutte le plaghe d'Italia, ci giungono telegrammi di speranza, di delusione, di angoscia infinita.
      « Vengono da Brescia, da Venezia, da Bologna, da Milano, che ne accoglie il maggior numero. Dicono questi :
      « Profughi triestini, angosciosamente impressionati « tentativi matricidi ultima ora, levano la estrema invocàzione di Trieste, per l'avvenire della nazione. »
      « Sono cittadini di ogni classe, che sostennero laggiù per noi la dura battaglia, che tennero alta ed accesa la fiaccola, mentre una fitta nebbia si distendeva d'intorno, che mai chiesero all'Italia di cimentare per le loro, rompendo la pace, le proprie fortune; e scatenatosi il conflitto europeo, videro spezzata la cerchia di ferro che li stringeva, aperto il varco alle rinnovate speranze di un men triste avvenire!
      « E da nove mesi ascoltano trepidanti i palpiti dei cuori fraterni, indagano il pensiero degli uomini di governo, si esaltano per le voci di solidarietà, affrettano,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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