Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      UN POPOLO SFIDATOschi della Bosnia tenessero impiegati sudditi germanici e ne prendessero continuamente nuovi.
      Comunque, la cosa era rimasta in quei termini : e da oltre un anno non se ne parlava più. Improvvisamente le autorità austriache riaprirono la questione : il luogotenente Hohenlohe si rivolse al Comune di Trieste, chiedendo se era stato provveduto al licenziamento dell'ingegner Sospisio, direttore dell'officina elettrica comunale e cittadino italiano.
      Il Comune si rivolse a Vienna e domandò se il governo avesse decampato dal suo proposito di lasciar i regnicoli al loro posto,, dando soddisfazione al governo italiano. Il governo austriaco rispose dichiarando di non saperne nulla.
      Ma poi, il principe Hohenlohe mandò al Comune di Trieste l'ordine di licenziare immediatamente il Sospisio, in base ai suoi decreti dell'agosto del 1913.
      E il Comune dovette ubbidire.
      «Oggi — commentava l'Idea Nazionale — si cerca di rinnovare l'offesa tentata invano un anno fa. Per considerazioni giuridiche che qui sarebbe troppo lungo e-sporre, i competenti affermano che il provvedimento contro il Sospisio non può essere isolato e che, certamente, sarà seguito dalla imposizione di dare atto agli altri tre decreti che riguardano gli altri impiegati. Ma volendo fermarsi anche al fatto isolato del Sospisio, esso non è meno importante e significativo. Notiamo che nell'agosto del 1913 il governo italiano è intervenuto in forma ufficiale per far revocare quei decreti, considerando il boicottaggio dei suoi sudditi da parte del governo austriaco come lesivo per l'onore e la dignità dell'Italia. E per dare una soddisfazione all'Italia, l'applicazione dei decreti fu sospesa. Ora, invece, l'applicazione viene imposta. II fatto che si tratta di una persona sola, non toglie importanza all'intimazione offensiva e lesiva di diritti di nostri sudditi. L'azione del governo italiano, l'anno scorso, avvenne non per le persone, ma perchè il concetto al quale i decreti del governatore si informava era considerato offensivo verso l'Italia.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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