Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      UN POPOLO SFIDATOla strada, e qualche volta vi fermano per chiedervi chi siete e che cosa siete venuto a fare nel Trentino. Se non siete in grado di dare spiegazioni soddisfacenti e sopratutto se nel rispondere non sapete usare il tatto necessario, arrischiate di essere tratti in arresto. Per finire in prigione non occorre aver commesso cose gravi; anzi si può non aver commesso nulla ed essere tuttavia arrestati, perchè non si riesce simpatici alle numerose spie, sguinzagliate per la città. »
      E lo stesso Caburi narrava questo caratteristico e-pisodio :
      « A Riva di Trento è stato arrestato un giovanetto di dodici anni. Egli era stato fermato, un giorno, da una pattuglia di soldati, che lo condusse in un sito non discosto, dove si stavano costruendo delle trincee per l'eventualità di un attacco italiano dalla parte del Garda. A questa eventualità, il comando militare austriaco ha pensato e pensa tuttora, lungo tutta la frontiera, facendo costruire sempre nuove fortificazioni.
      « 11 ragazzo dovette restare a lavorare alle trincee per alcuni giorni di seguito, senza poter ritornare al suo paese. Questo avviene a tutti coloro che sono forzati a prestare l'opera loro alle autorità militari, e che restano quindi segregati dal mondo per un certo tempo, appunto per evitare che possano raccontare a qualcuno quello che hanno fatto e che hanno visto. Anzi, prima di licenziarli, si ha cura d; ricordar loro che non devono dir nulla nemmeno ai loro famigliari, se non vogliono arrischiare di essere trattati come spie e di essere subito fucilati.
      « I genitori del ragazzo erano naturalmente in pena; avevano fatto tutte le ricerche possibili, e finalmente, quando dopo il quinto giorno se lo videro ritornare, gli chiesero che cosa era stato di lui. Egli rispose tranquillamente : — Sono stato a portare erba ai soldati, per nascondere i buchi che avevano scavato laggiù. E siccome non mi lasciavano venir via, ho dovuto restare con loro in una capanna.
      « Queste spiegazioni vennero all'orecchio della polizia, e subito il bambino fu arrestato sotto l'imputazione di spionaggio. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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