Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IUN POPOLO SFIDATO
      segugi dell'Austria ne vengono ora a centinaia in Italia, e non soltanto da Trieste. Vengono per comperare
      0 per vendere la loro merce, ma tentano altresì d'influire sulle nostre sfere commerciali ed industriali in modo nefasto, seguendo un ordine d'idee logico per degli o-scuri bottegai pagati da Vienna.
      « E stia sovratutto sull'attenti il governo, giacché non pochi di questi ospiti cari riescono a parlare con deputati e ministri! Son tutti commercianti arrivati a Trieste cinque, dieci, venti anni fa, per impiantarvi commerci o industrie; non molte, in verità, meno che a Genova ed a Milano, ed ora osano parlare a nome di Trieste, che attraverso venti secoli di terrore e di splendore si è mantenuta intatta nella sua classica bellezza latina.
      « Trieste tace, ma attende, attende dai campi di Galizia, ove giacciono a cento a cento i suoi morti, attende dagli ospedali d'Austria e d'Ungheria, ove gemono
      1 suoi feriti, attende dalle gelide città solitarie di Russia e di Siberia, ove riposano i suoi figli prigionieri, dolcissimamente curati, attende dalle cento città d'Italia, ove fremono i suoi vecchi figli, che il 66, il 70, l'82 ed ogni anno di dolore e di speranza.le hanno strappati, e mille giovani che il 1914 ha fatto fuggire dal giogo imperiale e regio. »
      11 triestino Desico, che anche in nome degli altri profughi aveva scritto questa protesta, seguiva ricordando alcuni episodi caratteristici delle manifestazioni d'italianità di Trieste. Così la grande celebrazione di Giuseppe Verdi, interrotta dalla polizia; e chiudeva così :
      « Io ricordo il grido di dolore e di spavento delle donne ghermite dai poliziotti austriaci e la risposta unanime alla violenza. Dalle case, dai palazzi granitici, dalle bianche piazze, dalle rive lontane, alla marina, un solo grido fatidico : « Viva Trieste italiana! »
      « Ebbene, si può dire che questa Trieste, superba per il suo magnanimo cuore italiano, non abbia già coi suoi mille esempi di latinità dimostrato nei tempi all'Italia la sua volontà unisona e chiara? »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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