Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAper andare a Vienna, oltre 6 ore per andare a Cormons.
      « 11 servizio marittimo, nella tema di una occupazione inglese, è ridotto a Venezia soltanto due volte alla settimana, e a qualche porto della Dalmazia.
      « La spaventosa catastrofe del Gautsch, dovuta, chi dice allo scoppio di una mina galleggiante, chi allo scoppio della caldaia, gittò nel lutto numerose famiglie triestine, istriane e dalmate. Nessuno vuol più prendere il mare. Anche l'approvvigionamento è stentato. Il Municipio dovette ridurre, per deficienza di combustibile, la iluminazione delle vie, e di sera c'è per le vie una oscurità opprimente. Le notizie che vengono dal teatro della guerra sono scarse, incerte, incontrollabili. Siamo all'oscuro di tutto. Nei caffè si commenta a bassa voce, lo spionaggio domina, il castello è pieno di arrestati politici, che ora furono trasportati a Lubiana. Non si vive più, si vegeta miseramente, in attesa degli avvenimenti.
      « Questa la situazione di una grande città marittima italiana, di un quarto di milione di abitanti, che ancora al 26 luglio era piena di vita e di movimento, col porto solcato da centinaia di navi. Oggi tutto è sospeso, tutto tace. E la preoccupazione è una sola: E domani? Che sarà di noi, domani? »
      Il pubblicista F. Spinelli, confermando al Messaggero la notizia delle liste di proscrizione preparate dalle autorità austriache, citava numerosi nomi e soggiungeva :
      « Tutti gli inscritti in queste liste verranno all'atto della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria, parte internati nel castello e nelle prigioni di Trieste, parte inviati nelle piazzeforti dell'interno dell'Austria. Un manifesto, già stampato nella tipografia del governo, annuncia ai triestini che la più piccola manifestazione da parte loro verrà punita, oltre che con la fucilazione immediata, senza processo, dei colpevoli, anche mediante la pena di morte con capestro, da eseguirsi in Piazza Grande, del podestà, dei deputati e d'altre 7 persone, fra le più influenti del paese. Se le manifestazioni doves-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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