Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Per non impressionare il pubblico, i feriti si fanno arrivare con i treni della notte... »
      E lo stesso corrispondente, che aveva potuto visitare gli ospedali di Trento, riferiva queste notizie :
      « Alla domanda se potevano fare il numero approssimativo dei morti, mi si risponde : Non sappiamo far cifre, ma di morti ce n'erano delle montagne; il sangue colava a ruscelli. Si crede che sia stato messo fuoricombattimento almeno il sessanta per cento dei soldati.
      « Tutti quelli che prima di trovarsi al fuoco furono per qualche giorno al campo, parlano di disagi sofferti. Si mangiava un giorno sì e un giorno no!...
      « Ho chiesto ai miei intervistati : — Ora, però, a-vrete un congedo illimitato?
      «— Tutt'altro... dobbiamo, anzi, augurarci di non guarire tanto presto, perchè saremmo subito mandati di nuovo al fuoco!... Gli ufficiali ci hanno avvertito chela guerra sarà lunghissima!____
      « I cittadini di Trento da tutte queste notizie intuiscono la gravità del disastro piombato loro addosso. La gioventù trentina è decimata, e non è esagerato calcolare che quindicimila trentini abbiano lasciato la vita sui campi di battaglia... »
      Si può agevolmente immaginare quale impressione queste dolorose notizie suscitassero in Italia. Ma la terribile sorte degli irredenti arruolati non era che uno degli episodi dell'immane tragedia, che aveva per teatro le terre italiane soggette all'Austria....


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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