Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsicché quasi tutti quelli che non furono uccisi dal nemico, morirono affogati, »
      E un altro corrispondente, Pietro Pancrazi, scriveva alla Tribuna :
      a Pensate che col III Corpo d'Armata, Trieste ha mandato alla guerra dell'Austria 30.000 italiani. Altri 20.000 italiani li ha mandati l'Istria e la Gorizia. L'Austria li ha portati al fuoco contro i serbi e contro i russi. Ventimila italiani costituiscono con altri trentamila soldati il presidio di Pola.
      « Contro la Serbia e contro la Russia partirono convinti che sarebbero stati presto raggiunti dalle truppe del Regno : che sarebbero essi stessi passati sotto comando di ufficiali italiani (di neutralità non si parlava). Partirono così, agli inni d'Italia, sotto la bandiera di Trieste, per la guerra.
      « Più tardi, anche nei lontani campi di battaglia si conobbe la verità. Ma i primi feriti tornarono dai due campi coi nostri piccoli tricolori sul berretto o coi nastri italiani alla bottoniera della giacca.
      « Trieste viveva così nei desideri contrastanti e nell'angoscia di questa guerra. E attese i primi feriti.
      « I primi giunsero, provenienti dalla Serbia. Fu l'inizio del pellegrinaggio doloroso... »
      Un corrispondente, che aveva potuto recarsi a Trieste, scriveva al Messaggero :
      « Ho assistito alla partenza delle giovani reclute. Quante lagrime, quanto sgomento! Provavo un aspro dolore per non poter gridare ad alta voce l'animo mio. Ho veduto le mamme piangere disperatamente; e più di una, aggrappata alla giacca del figlio caro, esclamava fra i singhiozzi :
      « — Dopo tuo fratello, vogliono condurre al macello anche te. Non partire, non partire!
      « li figlio, con la voce ohe tremava di pianto, tentava consolarla. Doveva partire, per evitare rappresaglie contro la sua famiglia.
      « E partiva per battersi per una patria non sua, con il ricordo recente del fratello morto in una giornata fred-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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