Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIArandosi la proprietà di case e terreni in vicinanza dei confini, lungo le ferrovie e in punti-strategici.
      « Una vigilanza — scriveva il Messaggero — più oculata e più difficile di tutte le altre, dovrebbe essere esercitata sulle ferrovie ed in specie sui ponti, sulle gallerie, nei nodi ferroviari.
      « Si è letto in questi giorni di rinnovati tentativi di acquisto di terreni per parte di sudditi germanici in prossimità dei Giovi. Si è letto di signorine che facevano le bonnes ed esercitavano lo spionaggio; e si sa, ed è stato pubblicato da tempo, che dei sudditi tedeschi, a-dottando il sistema di compere temporanee di molte piccole quantità di terreno lungo i dorsali e gli spioventi dell'Appennino che dall'Adriatico marchigiano scendono verso Roma, hanno potuto fare, per uso e consumo del loro paese, carte topografiche meticolosamente complete di tutte le vie, le ferrovie, i contrafforti naturali e le fortificazioni militari.
      <( Vogliamo che la bella opera continui anche alla vigilia di un eventuale conflitto? )>
      La rivista inglese The Outlook, pubblicò un articolo « Le proprietà tedesche in Italia », che metteva in rilievo la posizione dominante di Palazzo Caffarelli in Roma, sede dell'ambasciata di Germania, situato sul Campidoglio e circondato da gruppi di case di appartenenza germanica e abitate esclusivamente da tedeschi; dell'Istituto archeologico tedesco, costruito sul monte Gianicolo; del palazzetto Zuccari, pure tedesco, su Trinità dei Monti, e la vicinanza a opere militari dell'Istituto artistico tedesco, in via Nomentana. Già abbondano scuole, chiese e ospedali tedeschi — diceva la rivista — e intorno a Roma le proprietà germaniche vanno sempre aumentando, e a S. Felice, presso Terracina, e-siste una base per uno sbarco dal mare.
      Oltreché da ville e alberghi, le posizioni strategiche erano occupate da fabbriche : e più d'un nome veniva fatto.
      « Le fabbriche tedesche e austriache, del resto — notava l'on. Di Cesarò — non hanno importanza solamente per le posizioni topografiche che occupano, ma
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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