Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIArio, anche potentissimo, di essere diretto da stranieri, quando la somma delle maeeiori disponibilità di Questo organismo sia straniera. Sarà questione di opportunità politica il permettere o no che un simile organismo si affermi nel proprio paese, e non altro. Ma il fenomeno di un organismo finanziario costituito con disponibilità nazionali ed affidato ad una dirigenza straniera, è un caso di regime capitolare finanziario, che crediamo non abbia precedenti nella storia dei paesi politicamente indipendenti ».
      L'infiltrazione industriale germanica aveva le sue tristi ripercussioni anche nel campo militare.
      Occorre leggere la relazione del 23 giugno 1908 della Commissione d'inchiesta sull'Esercito, per vedere quali condizioni di favore si sieno fatte nel passato alla Casa Krupp, per la fornitura delle artiglierie; e conviene poi leggere ciò che Giovanni Preziosi ha svelato sulla Wic-kers-Terni, la Banca Commerciale e i cannoni Déport, per comprendere come l'adozione del cannone Déport, ben diverso, si badi, da quello che poi in via definitiva è stato costruito per l'esercito nostro, si dovesse a una manovra di società finanziate dalla Banca Commerciale, per evitare il pericolo che, nel concorso bandito, la casa Krupp, tedesca, restasse soccombente, per l'inferiorità dei suoi tipi, di fronte alla casa francese Schnei-der, e la fornitura delle nostre artiglierie andasse in Francia.
      La Germania — osservava l'on. Di Cesarò — si è sempre sforzata di essere, direttamente o indirettamente, la fornitrice militare delle altre Potenze; o per mezzo di Krupp, o per mezzo di case dipendenti da istituti germanici, o dalla inglese Wickers, finanziata con capitali in parte tedeschi, essa ha costruito cannoni per l'Italia, per la Rumenia e per la Russia; e proprio in Russia, pochissimi anni addietro, sarebbe perfino riuscita a impadronirsi delle officine Putiloff, se la Francia, allarmata, non avesse richiamato il governo alleato a por mente al pericolo di avere in casa dei costruttori militari tedeschi. Per talune forniture militari, l'Italia deve ricor-,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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