Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAanzi addirittura che l'arresto era voluto dalle autorità militari. Bisognava quindi pazientare altri due o tre giorni.
      Passarono così altri sei giorni, in seguito ai quali il Semeria, chiamato nuovamente all'Ufficio, si trovò di nuovo alla presenza del capitano Krall, il quale modificando il suo contegno, grazie alla presenza del segretario del Consolato, ebbe perfino l'ardire di chiedergli come stava.
      — Desidero ritornare a casa mia, a riabbracciare mia madre, perchè sono innocente. — Il capitano protestò perchè, secondo lui, il Semeria aveva informati i giornali italiani dell'arresto, ma fu facile al floricoltore obbiettare che non aveva potuto far ciò perchè non gli era stato nemmeno possibile scrivere alla sua famiglia.
      Ancora quattro giorni d'interminabili interrogatori e di uguali dichiarazioni da parte del Semeria, trascorsi i quali un poliziotto lo informò che era libero, ma che prima di lasciare Budapest doveva presentarsi all'Ufficio di polizia militare. In questo ufficio, in un reparto delle carceri militari, il Semeria si trovò alla presenza di un maggiore, un interprete francese e... ancora una volta, del capitano Krall, il quale gli richiese a quale scopo si era recato in Galizia. Egli rispose che non sapeva neanche dove la Galizia fosse situata e che, del resto, la prova della sua asserzione era data dagli stessi passaporti; ma anche questa prova fu giudicata insufficiente, perchè il disgraziato, invece dell'annunziata liberazione, ebbe la terribile sorpresa di sentirsi dichiarare che era detenuto, e di vedersi cacciare in un'umida e buia cella, priva di tutto.
      Alla sera, nuovo interrogatorio, durante il quale il Semeria comprese che un nuovo motivo di sospetto aveva aggravato la sua situazione : il fatto che sua madre era di nazionalità francese. Per sua fortuna sopraggiunse il segretario del Consolato, il quale ottenne che il poveretto, date, le sue tristi condizioni fisiche, fosse trasportato in una possibile camera al secondo piano. E qui egli trascorse, in relativa libertà, altri dieci giorni. In questo periodo il Semeria ebbe occasione di cono-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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