Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Secondo alcuni si trattava di turisti, secondo altri di personale del consolato.
      « Il certo era che avevano le carte in regola ed erano anche muniti di commendatizie del nostro ministero degli esteri. Ma, mentre le autorità da prima concedevano agli ospiti libera pratica, nell'ambiente giornalistico e altrove parecchi si interessarono di loro ricordando specialmente il lavorìo dei fedelissimi sudditi dell'ex-po-tente alleata, prima e dopo l'occupazione italiana della Libia; e fu accertato che qualcuno del.gruppo straniero (perchè tra questi tedeschi sembra che vi sia stato anche qualche austriaco), tanto per cominciare, dodici ore dopo l'arrivo aveva tentato di mettersi in corrispondenza telegrafica cifrata con alcuni di Napoli e di Genova.
      « Poi furono notate frequenti gite nell'oasi, colloqui con indigeni, e allora l'ufficio politico militare non indugiò oltre, e fece tenere d'occhio gli stranieri e gli indigeni che con essi avevano avuto rapporti. Presto i sospetti divennero certezza, perchè un banchiere tripolino dichiarò che gli stranieri avevano chiesto della carta italiana per più di diecimila lire, dando alla pari altrettanto oro tedesco, e un negoziante denunziò che gli erano state chieste indicazioni su arabi influenti e intelligenti che, muniti di sufficiente denaro, fossero capaci di recarsi in Tunisia a predicarvi la guerra e stabilire rapporti fra nazionalisti, arabi e gli agenti provocatori di Tripoli, venuti a riprendere le fila del lavoro iniziato sul posto da altri agenti provocatori che il governo della reggenza aveva fatto fucilare o espellere.
      « Altri elementi, frattanto, il governo della colonia poteva raccogliere e, mentre da un canto il caimacan di una regione vicina a Tripoli, e qualche altro indigeno, venivano mandati a respirare l'aria delle isole Tremiti, dei 5 stranieri arrivati qui, tre più direttamente compromessi o forse meno tutelati dai documenti ufficiali, venivano invitati a partire; e questi tre tedeschi, il cui giovanile portamento militare era mal celato in abiti borghesi, lunedì scorso si imbarcarono sul Siracusa, andando a tener compagnia a un altro tedesco, che era a bordo, guardato a vista. Quest'ultimo personaggio non


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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