Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      UN POPOLO SFIDATOchi mesi ferveva sulle vette presso il confine italiano. Un migliaio e più di lavoratori, per la maggior parte militarizzati per economia, è costretto a lavorare in posizioni rese pericolosissime dalla neve caduta, che in certi punti è alta più di quattro metri. Naturalmente, il lavoro è lentissimo.
      « Gli scavi delle trincee devono esser preceduti dall'allontanamento di enorme quantità di neve, la quale di notte, cacciata dal vento, ricopre nuovamente di un fitto strato i punti dai quali era stata allontanata.
      « Specialmente sull'Altissimo di monte Baldo, a pochi passi dal confine italiano, dove si sono scavate trincee per i fucilieri e le mitragliatrici, il lavoro è divenuto pressoché impossibile; le fosse, sgombrate durante il giorno, alla notte vengono nuovamente ricolmate dalla neve spinta furiosamente dal vento che lassù soffia sempre fortissimo.
      « Cosicché in queste ultime settimane cento "uomini non hanno lavorato che a sgombrare le fosse dalla neve senza esservi peranco riusciti.
      « Pure si lavora sempre e si spediscono sempre nuovi operai, spinti dalle baionette dei soldati. Anche le cime di Corno Piana, di Vignola sono già coronate da duplice trincea, e colà il lavoro è sempre febbrile. Sui monti Zugna, Dalpina e su tutti i monti che dominano dai due lati la valle dell'Adige, rombano notte e giorno le mine. Si costruiscono campi trincerati. A Trento non si può dormire; alla notte il rombo continuo delle mine scende dai monti circostanti e fa sussultare la città come per un terremoto continuo. »
      Le informazioni si moltiplicavano; gli armamenti, i lavori di fortificazione, erano un fatto indiscutibile : ma l'Austria seguitava a smentire.
      Dal confine del Cadore scrivevano :
      « La neve é caduta abbondantemente sulle montagne del Cadore : il termometro è sceso a 5 gradi sopra zero.
      « In contrasto col bianco della -neve, si scorgono 'a-desso anche ad occhio nudo numerose strie nere sulla
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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