Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAIntanto era venuto l'inverno; ma i lavori non s'arrestavano.
      « Gli armamenti — precisava una corrispondenza dal confine — fervono in modo speciale sulle vette del monte Baldo, donde forse gli austriaci sperano di poter penetrare in Italia. Infatti è chiaro che in questo luogo l'Austria non si limita a costruire soltanto le opere di difesa, e il fatto che campi trincerati si costruiscono a pochi passi dal nostro confine, serve a dimostrare le intenzioni decisamente aggressive dell'Austria.
      « I lavori continuano con alacrità. Dalle strade del monte Baldo partono filovie e funicolari per Vignola, San Giacomo, Corno, Piana e Altissimo. Tutte .le vette del confine sono congiunte la Brentonico col telefono, e i lavoratori sono costretti a rimanere lassù, malgrado il freddo glaciale, malgrado il vento che strappa e porta via le baracche di legno, e malgrado la neve lalta due o tre metri. »
      E da Rovereto mandavano oltre la frontiera queste notizie, pubblicate poi dall'/dea Nazionale :
      i« I 'lavori per mettere il paese in stato di difesa continuano febbrilmente. Si costruiscono continuamente nuove trincee e nuove piazzuole in cemento, per grossi cannoni. Numerose squadre di prigionieri russi e di profughi galiziani vengono adibiti allo sgombero delle strade di montagna dalla neve.
      « Passano continuamente cannoni e munizioni, che vengono portate ai forti di sbarramento alla imboccatura delle valli e alle batterie di montagna. Particolarmente sul monte Baldo, immediatamente sopra il- confine, si 'lavora a piazzare delle batterie sulle spianate in cemento, che erano state formate in autunno e poi abbandonate sotto la neve. »
      Altre voci giungevano, la conferma di queste notizie. Da Trento scrivevano, e il Messaggero pubblicava : « Su tutto il confine, fra il Trentino e l'Italia, si continuano i lavori di fortificazione.
      « La neve, che è caduta abbondantissima su tutto l'altipiano del monte Baldo, non è valsa a distogliere gli austriaci dal febbrile lavoro di armamenti, che da parec-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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