Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAI forti che l'Austria aveva costruito nel Trentino, mentre meditava l'invasione dell'Italia alleata, erano assai numerosi. I più recenti, circa una ventina, erano quasi tutti forniti di cupole corazzate e armati di numerosi cannoni.
      Una seconda linea di forti chiudeva i valichi interni della Valsugana e delle Giudicane, in un raggio fra i cinque ed i dieci chilometri da Trento.
      Vi era poi la terza linea, costituita dai forti di Val d'Adige, sulle alture che dominano Trento e gli sbocchi delle valli laterali. È attorno a questi forti che si eseguivano specialmente le opere accessorie di trincee, di spianate per cannoni, ecc., con l'intento di ridurre il territorio di Trento ad un vero campo trincerato.
      Tutti assieme i forti del Trentino costarono all'erario più di un miliardo di corone.
      Altri forti furono costrutti febbrilmente durante il periodo della neutralità italiana. Perfino i rifugi alpini dell'Altissimo, di monte Baldo, di monte Strio e della Paganella, furono trasformati in, caserme e armate di cannoni.
      A quest'ora — scriveva un corrispondente — il suolo del Trentino è tutto bucato e messo a soqquadro. Non si fanno che fosse e buche, tranelli nel cui fondo si mettono esplodenti e ferri appuntiti.
      Un'altra corrispondenza dava notizia dei movimenti di truppe : « Ai confini tutto lascia vedere che l'Austria si prepara contro l'Italia. In villaggi di nessuna importanza, bivaccano numerose truppe ungheresi e bosniache, interi parchi d'artiglieria si concentrano al confine friulano. Nel Trentino, giornalmente arrivano truppe rumene e ungheresi; si costruiscono strade che finiscono in burroni, si minano vie interprovinciali, arrivano continuamente treni carichi di munizioni. E l'arciduca Eugenio, il comandante del XVI corpo di Innsbruck, quegli che prepara e studia da anni una guerra offensiva contro l'Italia, si trova a capo del corpo di spedizione contro la Serbia, che per il momento è inattivo. Ciò è sintomatico.... »
      La previsione era giusta. L'arciduca « inattivo » do-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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