Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      UN POPOLO SFIDA TOvendo essi, per altro, alcuna cognizione della politica lealista dell'Italia e della malafede dell'Austria! »
      La situazione si faceva ogni giorno più tesa : e la stampa italiana seguitava a dar l'allarme.
      « L'Austria — mandavano dà Roma al Corriere della Sera — continua a sbarcare armi e munizioni sulle coste dell'Albania del nord, allo scopo di armare le tribù albanesi contro la Serbia. Già altra volta, sin da quando il governo serbo ebbe a richiamare l'attenzione del governo italiano su questa pericolosa iniziativa dell'Austria, noi ponemmo in guardia l'opinione pubblica italiana su tale patente violazione da parte del governo di Vienna dei patti italo-austriaci per l'Albania, e ci permettemmo anche di non dare soverchia importanza alla risposta fornita dall'Austria alla démarche del nostro governo.
      « Il fatto che l'Austria affermasse di non essere a conoscenza dello sbarco di armi e munizioni in San Giovanni di Medua e Durazzo, e la dichiarazione austriaca di voler mantenuti i deliberati della conferenza di Londra e di voler rispettare la neutralità albanese, non potevano essere sufficienti a tranquillizzare l'opinione pubblica italiana. Ora è chiaro che, nonostante le dichiarazioni date, e nonostante il blocco anglo-francese sulle estreme coste austriache, navi austriache escono di soppiatto da Cattaro, e continuano a sbarcare armi e munizioni per il piccolo esercito albanese che l'Austria, con i fucili da essa inviati, sta organizzando e mobilitando per cogliere la Serbia alle spalle.
      « Ed è da ritenere che dopo la partenza del principe di Wied e dopo l'entrata degli insorti a Vallona, l'Austria si senta sempre più incoraggiata, dato il continuo accrescersi del disordine e dell'anarchia albanese, a proseguire per la sua via. Il fatto che l'Austria si serva delle tribù albanesi ai fini diretti della propria guerra, è un fatto grave tanto agli effetti della violazione degli accordi italo-austriaci per l'Albania, quanto agli effetti di una possibile conseguente azione della Serbia e del Montenegro in Albania. Non solo, ma se l'Alba-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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