Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
UN POPOLO SFIDA TOLa Gazzetta di Venezia pubblicò le dichiarazioni seguenti, fatte dal cav. Eugenio Bellemo della Scuola Veneta di pesca :
« Tre sono le irregolarità gravissime commesse dalle autorità militari austro-ungariche nella questione delle mine, in strétta opposizione all'Art. 2 del Regolamento della Convenzione dell'Aja e passivamente tollerate dall'Italia : a) la distesa di torpedini ancorate, terribilmente offensive dopo rotto gli ormeggi; b) l'uso, non diremo intenzionale, ma per lo meno sommamente imprudente di materiale d'ormeggio veramente pessimo; c) l'abuso, a danno dei neutri, di sbarramenti di torpedini nel mare liberum.
« Consta da fonte ineccepibile che la Commissione tecnica, incaricata dal R. Governo di un diligente esame delle mine vaganti, catturate in Adriatico, da alcuni giorni ha presentato le sue conclusioni.
« Siamo perciò in grado di affermare senza tema di smentita che le torpedini furono riscontrate tutte di provenienza austriaca.
« La Commissione tecnica, nel constatare che le armi apparivano in ottimo stato, che le cariche risultavano nuovissime, ha vivamente deplorato l'impiego di cavi d'acciaio troppo sottili e di mezza vita, incapaci a resistere allo sforzo del mare in burrasca e della corrente impetuosa.
« Tali torpedini riescono tanto più micidiali alla navigazione inquantochè, venendo a galla capovolte, non possono venir catturate o disattivate che con mare calmo, bastando il semplice sforzo di 30 Kg. per produrre il brillamento dell'arma.
« L'Austria, infine, non soltanto ha usato torpedini terribilmente offensive ai neutri dopo rotti gli orméggi e cavi di allacciamento pericolosamente inadatti, ma altresì ha eseguito sbarramenti in lungo ed in largo fuori del perimetro del suo mare territoriale esteso a sei miglia dalla costa.
« Infatti i bastimenti di bandiera italiana continuano costantemente ad avere la rotta tracciata dalle autorità austriache a non meno di dieci miglia dalle
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. VI 3
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