Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtrova ragione nella necessità della difesa e nel dovere di indebolire il nemico, visto che la guerra è fatta non per altro che per difendersi e per offendere. Ma come giudicare un'operazione che non può arrecar danni al nemico, mentre minaccia sicuramente i neutrali?
      Le mine rinvenute sulle coste nostre — proseguì l'intervistato — e che hanno obbligato il nostro Governo a disporre per la sospensione dei traffici, mentre e-spongono a rischi tremendi le navi da guerra inviate alla loro ricerca, possono essere di due provenienze : mine ancorate all'imboccatura di un porto o di un canale, che hanno « sferrato » (cioè hanno perduto il ritegno) a causa di mareggiata o semplicemente di cattivo ancoraggio; mine abbandonate volutamente in mare. In un caso o nell'altro, queste mine non possono prendere che una via : la via delle coste italiane mentre le navi delle flotte avversarie si trovano sopra corrente e possono navigare senza preoccupazioni.
      Nell'Adriatico v'è una corrente litoranea che procede da sud a nord lungo la costa orientale, piega a sud-ovest all'altezza di Trieste, e quindi prosegue in direzione sud-est, contornando tutto il litorale italiano. Veda ora tutte le frecce che indicano le correnti trasversali, questa per esempio. Un oggetto galleggiante gettato in mare a Pola, deve inevitabilmente venire sulla spiaggia di Ancona.
      Passando poi a parlare dal punto di vista politico, l'intervistato si espresse in questi termini :
      « Come non pensare che nel nostro paese, così impressionabile allo spettacolo di incidenti simili a quelli verificatisi nelle acque di Ancona, e che si possono ripetere, non determini un'agitazione, un orientamento impulsivo capace di forzare la mano del governo? Il governo ha saputo e potuto, in momenti e in circostanze gravi, tenere in pugno il paese, che si sentiva ferito, ed ha saputo evitare fatti gravi, atti a pesare sulla nostra politica estera; ma potrà sempre dominare un'agitazione alimentata dallo spettacolo di cittadini italiani colpiti nella vita e negli averi? Questo bisogna domandarsi. D'altra parte non si potrebbe ravvisare nell'abbandono
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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