Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAd'Italia proprio nell'ora in cui si matura la imminente e decisiva azione italiana.
      « Le approviamo, anche e sopratutto, perchè vediamo in esse non solamente il segno della chiara coscienza che ha il governo di questo danno e di questo pericolo, ma specialmente il preludio indispensabile a quella azione che i più vitali interessi della nazione impongono oramai come necessario ed improrogabile. In altri termini, perchè le consideriamo come concreto e tangibile avviamento alla guerra.
      « Alla guerra contro gli imperi centrali. Poiché sarebbe vano e puerilmente pericoloso continuare ad illudersi e ad illudere con generalizzazioni formali, parlare ancora in astratto della necessità o della opportunità di difendere gli interessi e la sicurezza dell'Italia contro « lo straniero », chiunque esso sia, Triplice Intesa o blocco germanico. Vi è infatti oggi una realtà ben precisa e determinata, una realtà insidiosa e minacciosa, dalla quale, col presente disegno di legge, il Governo italiano sente il bisogno di difendere l'Italia.
      ¦« Ora, la realtà è che fin dal primo giorno della guerra europea non è mai venuto a conoscenza nostra o del pubblico alcuna cosa di contrabbando o di spionaggio a favore dell'Inghilterra o della Francia o della Russia, mentre il contrabbando e lo spionaggio si organizzano e si esercitano con formidabile attività dalla Germania e dall'Austria. 11 che vuol dire che se vi sono oggi delle potenze straniere che minacciano ed insidiano l'Italia, queste sono precisamente le nostre ex-alleate, e che se da potenze straniere l'Italia è costretta già concretamente e specificamente a difendersi, esse sono la Germania e l'Austria, le nostre ex-alleate. E vuol dire anche che, -mentre le potenze della Triplice Intesa non pensano affatto alla possibilità di averci domani nemici, la Germania e 1 Austria — nello stesso tempo in cui si sforzano di illuderci con generiche promesso, di futura benevolenza — già oggi praticamente ci trattano da nemici, e come nemici ci insidiano nella vita economica e nella sicurezza militare. )>
      Tale era realmente il sentimento del pubblico, al
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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