Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAnon aveva una fede illimitata nei sentimenti dei suoi vicini, così non cessò dal fortificare la sua frontiera dal lato dell'Italia. Vi ha costruito una quantità di opere irte di cannoni e munite di truppe numerose, bene esercitate. In poche parole, è dal lato della sua alleata che si è posta la corazza più spessa... »
      Ebbene, rile««?endo oggi le parole dell'on. Fortis, i lettori faranno certamente questa ovvia osservazione : Bisogna dire che l'Italia fosse abituata da lunghi anni ad un silenzio ben umiliante, se quelle frasi misurate poterono apparire nel nostro paese come :'l simbolo d'un « risveglio italico », e all'estero hanno potuto essere qualificate addirittura come il dilagare dell'irredentismo!
      Comunque, se questo straripamento vi fu, è certo che non tardò ad essere arginato, anzi prosciugato completamente; se risveglio v'è stato, esso durò esattamente ventiquattro ore.
      Infatti all'indomani del discorso Fortis, il governo spegneva assai facilmente la fiamma che per un momenti accennava ad ardere : e dimostrava che si doveva star bene attaccati alla Triplice, la quale — tanto per dire una cosa nuova — era la più sicura garanzia della pace...
      Così al risveglio succedeva un sonno più profondo : che la tesi del governo ottenne 157 voti di maggioranza — tra i quali non mancava quello dell'on. Fortis.
      Fine del Volume Secondo


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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