Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAgiunti, e dolorosamente rifiuta la parola e l'opera del Governo?
      « Domandano che la italianità etnografica sia rispettata nel Trentino e nell'Istria, là dove oggi è perseguitata con accanita ferocia, insidiata con ogni mezzo, senza misura; che a questa opera di conservazione nazionale cospiri l'Italia ufficiale così come si fan lecito la Germania e la Russia, rispetto ai popoli che parlano la loro lingua e sono parte di estranee compagini politiche. Domandano sien coltivati con propaganda assidua, indefessa, il culto dell'ideale, la coscienza del diritto non prescrittibile; non sia qua violato lo spirito della legge per compiacere alle suggestioni 'straniere, laggiù depresso il sentimento, offese le coscienze, insultate le aspirazioni.
      « Domandano sia proseguito il programma che in onta alla parola di Mazzini e di Re Vittorio, di Garibaldi e di Crispi, il Capo del Governo dichiarava esaurito, e dalle fortune sapientemente preparate e dalle armi pronte e proporzionate alle forze nazionali nell'avvenire, aspetta il compimento che ad una voce le ragioni del sentimento e della sicurezza richiedono. Domandano non sia rinnovato il patto internazionale che è simbolo di rinuncia, di sconfessione, e per la patria indipendente causa prima di oppressione economica e civile, impedimento costante allo adempimento della missione che le è affidata in Europa.
      « Quando il Governo all'unisono con la coscienza della nazione sapesse imporre ai vicini col suo contegno dignitoso e severo il rispetto della italianità oltraggiata nei nostri fratelli, e non fosse sospettato di criminose rinuncie, e tra le cure della restaurazione economica coltivasse con occhio vigile e retta coscienza l'ideale del completamento politico, tacerebbero allora agitazioni e proteste, facilmente diventerebbe patrimonio comune la virtù del silenzio, e l'esempio di Francia, sospirante tutta tacitamente al riacquisto dei suoi territorii, sarebbe facilmente imitato!
      « Il silenzio, che oggi si invoca, è quello che permette di rifuggire da un incomodo pensiero, che libera
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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