Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (160/227)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Alla polizia — dice l'on. Battisti — fu affidato u-no dei maggiori compiti. Con essa si dette la caccia ad ogni istituzione nazionale.
      « La stampa è stata sempre compressa. A Trento non si può pubblicare quel che si pubblica impunemente a Vienna o ad Innsbruck. I giornali di opposizione sono deliziati da decine di sequestri all'anno. Malgrado i fiaschi colossali, poliziotti e procuratori di Stato hanno continuato a inventar complotti e congiure, ad imbastire processi mostruosi davanti a giurati e giudici tedeschi, di città tedesche, per spargere nel paese il terrore, per distorre chiunque dal pensare non solo all' annessione al Regno, ma anche all' affermazione dei più semplici diritti nazionali entro i limiti sanciti dalla stessa legge costituzionale dell'impero.
      « Le galere austriache di Innsbruck, di Stein e San Poelten presso Vienna, di Kufstein, di Przemysl, hanno per un secolo intero, dall'inizio del Governo austriaco ad o^gi, ospitato sempre gli uomini r>iù combattivi e più generosi del Trentino. Eppure le condanne mai a nulla riuscirono. 11 carcere fu scuola di italianità. »
      E un'altra volta il deputato di Trento disse :
      « Domina nei paesi italiani irredenti non la giustizia, ma la polizia, non lo spirito di civiltà, ma esclusivamente il militarismo, la dittatura militarista. Ogni libertà è impedita. Nelle scuole vige l'inquisizione. Il giornalismo è soffocato dalla censura. Ogni manifestazione che abbia carattere di cultura, di italianità, è impedita. L'uomo politico, se non è un servitore del governo, non può esprimere le proprie opinioni.
      « I magistrati e le autorità civili non hanno alcuna indipendenza; devono ciecamente ubbidire all'autorità militare. Trionfa lo spionaggio; tutti gli esseri più abbietti, gli avanzi delle carceri, i regnicoli rinnegati, trovano la protezione e l'aiuto dell'i, r. Governo, purché si prestino a far opera di tradimento e di corruzione.
      « I regnicoli onesti, che non rinnegano la patria, sono dall'Austria banditi come malfattori. Negli ultimi due anni sono stati sfrattati dall'Austria non meno di tremila cittadini del Regno. Non vi è giovane di vent'anni,
      — 160 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

Pagina (160/227)






Trento Vienna Innsbruck Stato Regno Innsbruck Stein San Poelten Vienna Kufstein Przemysl Governo Trentino Trento Austria Austria Regno Governo