Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAE, mentre si dimenticò o si neglesse c'he l'Austria, ad onta della rinnovata assurda alleanza contro storia e contro natura, rimaneva tuttavia carceriera morale di quasi un milione d'italiani senza patria, assetati di giustizia e di libertà, si volle ricordare i territori liberamente ceduti alla Francia. Contro le due T dell'irredenta, pazzamente si opposero le due T dell'Africa : contro Trento e Trieste, Tunisi e Tripoli. L'equilibrio del Mediterraneo, a tutto benefizio degl'inglesi, parve più meritorio del predominio nell'Adriatico. E la nemica mortale del '59 diventò alleata probabile contro i commilitoni stessi di Palestro e Solferino.
      Questo il lapsus iniziale, questo il preconcetto diplomatico, questo l'equivoco strategico, che doveva inquinare tutta la nostra politica estera, spostando i termini stessi del quesito, confondendo i criteri del pubblico giudizio, divergendo l'attenzione dalle Alpi Reti-che alle Marittime, dall'Isonzo al Varo, da Bolzano e da Gorizia a Nizza e Chambéry, dal Golfo di Venezia al Golfo di Lione.
      La Trip ice — proseguiva Arturo Colautti — è la figliola spuria e rachitica di questo sproposito fondamentale, di cui oggi appena misuriamo tutte le deplorevoli conseguenze. Ma quest'alleanza ibrida e ambigua — l'alleanza di due contro il terzo — non impedì punto al Governo imperiale di premunirsi per tempo contro una sua possibile denuncia. E, mentre appunto a Roma, grazie al misogallismo dominante, si votavano i fondi necessari a una frettolosa, ma completa difesa del nostro confine occidentale, a Vienna si decretavano le complicate e perfette fortificazioni del Trentino e della Carnia, non parlando delle coste dalmate e istriane, senza riguardo alcuno al così detto « buon vicinato ».
      Non solo di Gorizia e di Trento i cari alleati fecero due veri campi trincerati, come quello di Franzens-feste, precludente 1* a ta valle deLa Drav:a, ma con opere regolari si sbarrò ogni valico, si dominò ogni adito alpino, coronando di rocche le balze, minando i ponti e le strade. E, mentre da noi si limitava la difesa
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      I. Reggio — Stona della grande guerra d'Italia __ Voi. II 10


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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