Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAConrad von Hoetzendorf, dinanzi alla carta a rilievo dei confini austro-italiani che occupava tutta una parete del suo vasto studio, aveva ideato di attaccare l'Italia in un momento in cui fosse paralizzata in qualche sua parte : durante il terremotò di Messina, durante la guerra di Tripoli, in qualche altra occasione analogamente dolorosa o assorbente. E per lunghi anni fu una folle ridda di milioni, spesi per i formidabili sbarramenti, per le grosse artiglierie, per i perfezionati trinceramenti, per le numerose ferrovie strategiche, per tutto il vasto e multiforme armamentario che doveva realizzare il suo sogno. E il suo sogno, come fu rivelato, era di penetrare fulmineamente con le sue truppe nel Regno ; dal Friuli e dal Trentino, di inondare di soldati austriaci la pianura padana, di mettere, dopo alcune rapide marce, a ferro e a fuoco Milano, di distruggere per terra e dal mare Venezia, di scendere rapidamente giù, vittorioso, alla conquista della capitale d'Italia, dell'Urbe....
      L'on. Battisti, alla Camera di Vienna, pose in rilievo più volte l'enorme lavorio delle autorità militari austriache ai confini verso l'Italia. In quelle zone il Ministero dell'Interno aveva completamente abdicato a favore del Ministero della difesa del paese, che vi dominava dispoticamente.
      « Le scuole di Rovereto — disse l'on. Battisti — sono state trasformate in caserme, dove gli scolari, più che ad apprendere il latino ed il greco, sono chiamati a fare delle esercitazioni, sotto la direzione di generali e di colonnelli; e il tribunale, che dovrebbe essere l'aula serena della giustizia, quante volte non è stato invaso dall'autorità militare?
      « Quanti giudici non sono andati incontro a grossi guai, per non aver piegato il capo davanti agli ufficiali dello stato maggiore?
      « Nelle piccole guarnigioni, gli ufficiali pretendono che gli impiegati sieno i loro servitori, che vadano in loro compagnia, che li corteggino in mille e mille modi. Dei giudici furono puniti unicamente per aver mostrato troppo zelo quando si trattava di evadere la vertenza di
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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