Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAl'unità di un popolo. Ciò è avvenuto in Bosnia-Erzegovina, in Galizia, in Dalmazia.
      I più inverosimili abusi accompagnano queste operazioni di chimica nazionale. Nel caso specifico di Trieste essi sono stati tali che uno stesso organo più indipendente dello Stato, la Commissione centrale di statistica, ha sentito il dovere di denunciarli, osservando che i risultati del censimento di Trieste non corrispondono alla realtà.
      Le irregolarità del .censimento, pensate dalle autorità austriache per diminuire artificiosamente nelle statistiche gli italiani di Trieste e aumentare in loro confronto la massa slava, si possono elencare in modo preciso. Anzitutto per stabilire la nazionalità dei censiti fu alterato e sforzato il principio in uso per tutte le altre provincie dell'Impero. Invece della « lingua d'uso », si è fatta valere, come segno distintivo della nazionalità, la « lingua materna » — ossia la lingua di origine. Ouesta differenza ha un valore non trascurabile, sopratutto per Trieste, città di forte immigrazione. Masse slave penetrano in città : ma, restandovi qualche tempo, spesso si italianizzano, si assimilano all'elemento indigeno cittadino. Esse perdono la lingua slava : i loro figli parlano spesso solo più l'italiano.
      Per un tale rapido spontaneo processo di assimilazione, la immigrazione slava di Trieste si risolve di fatto, con il tempo, in un diretto aumento della massa italiana, che si ingrossa dei nuovi elementi acquisiti. Ma questi nuovi giovani elementi, per il singolare principio del censimento di Trieste, sono stati sottratti dalla somma degli italiani e compaiono nei quadri slavi, perchè i loro padri, che li denunciarono, parlavano in origine slavo. Un criterio perfettamente opposto fu invece usato, a vantaggio dei tedeschi, nel censimento della popolazione czeca di Vienna.
      Nonostante questi artifici, il censimento diede risultati diversi da quelli che l'Austria voleva. Ma le autorità non vollero tenere validi questi risultati e ordinarono la revisione, affidandola solo a funzionari tedeschi e slavi, che poterono segnare sulle carte le cifre che voleva-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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