Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (90/227)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAna al governo austriaco, è fatta una mirabile pittura delle condizioni della provincia : « I preti della campagna, vi è detto, predicano impunemente dal pergamo e dalle piazze l'avversione e l'odio contro gli italiani, qualificando questi ultimi, pubblicamente, per usurpatori e ladroni; in pubbliche adunanze, al cospetto del commissario governativo, i capi del partito slavo, gente straniera, manifestano idee di sprezzo e di volgare comunismo a danno dei nazionali italiani, eccitando contro i medesimi le passioni più brutali delle masse corrotte... Ciò che altrove — prosegue quella protesta — vien provocato dall'idea di un predominio politico, sino ad un certo punto spontanea, da noi invece non è che l'effetto della connivenza degl'impiegati governativi cogli emissari stranieri, allo scopo di avvilire l'elemento italiano ». A questa guerra di briganti, mossa loro sotto gli auspicii del governo, sono sopratutto esposte le borgate dell'Istria interna : Pisino, Rozzo, Pinguente. Malgrado la prevalenza di numero e la superiorità di cultura, l'elemento italiano rischia colà di esser sopraffatto, certo ha bisogno di essere sostenuto in questa lotta aspra e ineguale...
      Fino da allora Salvatore Barzilai, che nello stesso scritto dava pure la dimostrazione dell'italianità piena ed assoluta del Trentino, gettava un grido d'allarme contro gli artifici del governo austriaco diretti a sofisticare il carattere nazionale di quelle terre.
      L'allusione ch'egli faceva ai censimenti di dubbia attendibilità, colpiva in pieno uno dei mezzi preferiti dall'Austria nei suoi tentativi di snazionalizzazione.
      I censimenti in Austria, — scrive il Gayda, — sono spesso strumenti di manipolazione politica. I governi se ne servono per le loro lotte nazionali : quando vogliono comprimere una nazionalità fanno apparire progressivamente nei censimenti che essa non ha nella sua terra una maggioranza assoluta, che invece vi sono a canto ad essa delle forti minoranze crescenti di altra nazionalità, cui bisogna pure riconoscere dei diritti, e con questo sistema si crea un'apparenza di legalità, di perfetta giustizia distributiva all'opera che sgretola l'egemonia nazionale,
      — 90 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

Pagina (90/227)






Istria Pisino Rozzo Pinguente Salvatore Barzilai Trentino Austria Austria Gayda