Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA INCATENATAstudiare, ho imparato da luì come la politica non si faccia col sentimento, ma solo sulla base degli utili generali.
      « Così accetto l'alleanza, se questa alleanza può riuscire utile al nostro paese. Però dico che non possiamo discostarci dal concetto che questa alleanza debba avere per base la reciproca soddisfazione per gl'interessi dell'uno o dell'altro alleato. Se c'è chi ambisce di acquistare ciò che non è suo, è giusto che mentre questo^ alleato cerca di conquistare ciò che non è suo, noi cerchiamo di ricuperare ciò che è assolutamente nostro.
      « Io sono certo che l'onorevole Di Robilant, ispirandosi, come ho detto, a quel patriottismo, a quella dignità che gli deriva dal sapersi rappresentante del nostro paese, e sapendo i sacrifìci che il nostro paese ha fatto e fa per mantenere un forte esercito ed un formidabile naviglio, sono certo, ripeto, che egli non ne trascurerà gli interessi e che li saprà tutelare.
      « Ad ogni modo, prima di finire, a me importa che si sappia che, se dal banco del governo non possono partire certe dichiarazioni, queste possono però partire dai banchi della Camera; e la dichiarazione è questa: che non si potrà aspirare da nessuno a conquiste tra i popoli orientali senza che sieno soddisfatti i nostri interessi; non più alleanza allora, ma tutto l'opposto dell'alleanza : onde è chiaro che da Budapest non si potrà .gridare : A Salonicco! A Salonicco!, senza che da questi banchi si gridi : All'Alpi Giulie! All'Alpi Giulie!»..
      Il grido di Giovagnoli suscitò qualche applauso. E Robilant gli rispose a proposito del discorso di Tisza, allora Presidente dei ministri d'Ungheria :
      « Io non ho trovato niente di straordinario in quel discorso : mi ricordo di esso e della risposta che fu data. Io era in viaggio quando lessi quel, discorso nei giornali; nè allora nè oggi vi ho trovato nulla di strano. In fin dei conti il ministro presidente del gabinetto ungherese non ha fatto altro senonchè riservarsi la sua libertà di azione per l'avvenire a fronte di eventi imprevedibili; assolutamente lo stesso e niente di più di quanto ho fatto io col mio dispaccio al nostro incaricato di affari a Vienna;


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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