Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (60/227)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Tre volte, dal '48 al '66, la fortuna ci porse 1 occasione di compiere sulle Alpi nostre le sorti della patria, e tre volte, anziché alla nostra virtù, ne affidammo il governo a chi non volle compierle.
      « Poi, dimentichi de' sepolcri dei nostri martiri e dei fratelli che l'arbitrio straniero divide da noi, permettemmo, non vergognando, che una politica senza nome prostituisse, all'eterno nemico della nostra e dell'altrui libertà, la dignità dell' Italia^.
      « E nell'oblio de' suoi alti destini e del nostro dovere diventammo tristi e da poco.
      « Bisognava che un martire morisse per ritemprarci, e Guglielmo Oberdan volle morire per la sua terra e per noi.
      « Il suo sacrificio rompe gli impuri connubi, che la nostra inanità lasciò perpetrare nei conciliaboli di Berlino e di Vienna.
      « Dalla gleba deserta che corre le ossa infrante del giovine triestino, sorge una voce che grida agl'italiani r Serbate inviolato il principio sul qu^le si fonda la vostra esistenza come nazione. Chi fra voi lo rinnega, fornicando coi poteri che edificano il loro impero sulle spoglie delle patrie e de' popoli, quegli attenta alle fonti della vostra vita e vi prepara, con ignominia, impotenza e servitù.
      « Le vostre alleanze sieno coi liberi e con quelli che aspirano, soffrendo e lottando, a libertà : non cogli oppressori e coi predoni delle nazioni.
      a Voi non avrete dato sicurtà alla terra che è vostra, nè potere a voi stessi di adempiere la vostra missione civile fra le genti europee, sino a che la bandiera d'Italia non sorga incontaminata « sull'ultima cresta dell'Alpi nostre », ad annunziare ai popoli l'èra della redenzione comune e dell' affratellamento delle patrie redente, restituite al compito dei mutui uffici ne' loro giusti confini, sotto gli auspici della comune libertà.
      « Questo significa il novissimo martirio di un nostro fratello; a questo intende la legge dei nostri fati sulle vie della storia.
      « Noi non ci unimmo al voto di chi impetrava gra-
      — 60 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

Pagina (60/227)






Alpi Italia Guglielmo Oberdan Berlino Vienna Serbate Italia Alpi