Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (51/227)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      L'ITALIA INCATENATAgrilletto, ed io rimasi ferito fra il pollice e l'indice della mano destra.
      « Si impegnò allora fra noi due una colluttazione, e siccome non mi riusciva di strappargli l'arma ch'egli teneva stretta con ambe le mani, mi diedi a chiamare aiuto. Finimmo per cadere fra i due letti, egli sotto, io sopra; siccome egli seguitava a far forza per spianare contro di me il revolver, lo colpii ripetutamente alla faccia; fu così che rimase anch'egli ferito. »
      Accorse l'oste, che dovette aprire una finestra perchè la camera era all'oscuro; accorsero anche due avventori ; e col loro aiuto il Tommasini riuscì finalmente a disarmare Oberdan, gli applicò i ferri ai polsi e lo condusse agli arresti a disposizione del reggente il capitanato distrettuale di Gradisca, che arrivò con rinforzo di gendarmi. Oberdan, all'atto dell'arresto, disse alla presenza di tutti, rivolto al gendarme : Io, se anche arrestato, sono più felice di te; non m'importa di morire! e aggiunse parole di odio verso l'Austria.
      Sin da quel momento Oberdan previde, con piena lucidità di mente, il suo destino : destino che egli non attese, ma piuttosto affrontò ed affrettò, tuffandosi con voluttà in quel vortice che gli si apriva dinanzi.
      Fu eseguita una perquisizione : e si trovarono due bombe, involte in un fazzoletto, ed un recipiente di latta con le munizioni.
      Intanto era stato telegrafato alla polizia di Trieste, perchè effettuasse il fermo del compagno dell'arrestato. E fu inviato il capoposto dei gendarmi di Gradisca a Monfalcone, per invitare il giudice conte Dandini a recarsi immediatamente a Ronchi. Egli vi giunse nel pomeriggio e iniziò subito l'istruttoria interrogando l'arrestato.
      Oberdan dichiarò di chiamarsi Giovanni Rossi, e diede particolari fantastici dell'essere suo e del suo viaggio, evidentemente per non compromettere nessuna delle persone con cui s'era trovato a contatto. Non si curò di diminuire la propria responsabilità; anzi forse non fece che esagerare i suoi sentimenti e i suoi propositi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

Pagina (51/227)






Tommasini Oberdan Gradisca Austria Oberdan Trieste Gradisca Monfalcone Dandini Ronchi Giovanni Rossi Oberdan