Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdei nostri Grandi sul labbro, a cacciar per sempre da Trieste e da Trento l'odiato straniero che da tempo ci minaccia e ci opprime.
      « Oh, potesse questo mio atto condurre 1 Italia a guerra contro il nemico! Alla guerra, sola salvezza, solo argine che possa arrestare il disfacimento morale, sempre crescente, della gioventù nostra. Alla ,guerra, giovani, finche siamo ancora in tempo di cancellare le vergogne della presente generazione, combattendo da leoni.
      « Fuori lo straniero! E vincitori, e forti ancora del grande amore della patria vera, ci accingeremo a combattere altre battaglie, a vincere per la vera idea, quella che ha spinto mai sempre gli animi forti alle cruente iniziative, per l'idea repubblicana.
      « Prima indipendenti, poi liberi.
      « Fratelli d'Italia! Vendicate Trieste e vendicatevi!»
      Aveva ventiquattro anni. Era di quelle tempre di uomini predestinati, che la natura foggia di tratto in tratto, come per qualche misterioso disegno. Era chiuso, studioso, parco di parole e di sorrisi.
      Quando ebbe disertato per non seguir la spedizione austriaca in Bosnia, passò a Roma. Visse oscuramente del suo lavoro : solitario, povero, assorto sempre nel pensiero di Trieste oppressa. Ai funerali di Garibaldi, tra la dolente schiera degli irredenti, era Oberdan che reggeva la bandiera triestina coperta di gramaglie.
      « Il sangue d'un martire triestino — egli soleva dire — ecco quello che abbisogna alla causa di Trieste! »
      L'idea lo ossessionava. Un giorno partì. Aveva deciso d'essere quel martire...
      Arrivò da Udine a Versa : in quello stesso paese o-ve sedici anni prima il generale Raffaele Cadorna aveva dato l'ultimo combattimento contro l'Austria, prima del funesto armistizio. E a Versa Oberdan doveva trovare il denunziatore nel podestà del paese. Sia ricordato il suo nome a titolo d'infamia : si chiamava Baldassi. Quando il destino del martire fu compiuto, il delatore scomparve per sempre : dovette sottrarsi alla pena del taglione che il popolo gli avrebbe inflitto. L'Austria gli
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 2. L'Italia incatenata (33 anni di Triplice Alleanza)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 208

   

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