La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      gioia e' paragonabile a quella che essi provarono in quel momento.
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      Gli episodi di valore che compirono i nostri soldati in quelle memorabili giornate sono infiniti, anzi dal 24 ottobre al 4 novembre non fu che un solo, continuo, meraviglioso episodio di valore, dovuto a tutto l'Esercito, a tutti i suoi capi, a tutti i soldati. Basta la grandiosità della vittoria e la irreparabile, tremenda enormità della disfatta nemica per rendersene esattamente conto. Scegliere dei singoli fatti sarebbe rimpicciolire l'immensità del quadro e dal momento che non si possono riportare tutti, se ne dovrebbero trascurare molti del pari gloriosi. Di uno però non si può tacere e fu quello compiuto nelle acque di Pola dal maggiore del genio navale Ruff-ie'e Rossetti di Genova e dal capitano medico Raffae^ Paolucci di Roma decorati dal Re con la medaglia d'oro.
      81 ottobre 1 novembre 1918 — Rossetti e Paolucci aveano per molto tempo eseguito esperienze per il pratico imp'ego di un minuscolo galleggiante portatorpe-(1 ini. Lo scafo, di dimensioni piccolissime, era fornito eli una motrice ad aria compressa e portava due torpedini a congegno d'orologeria, da fissarsi allo scafo delle navi nemiche. L'esiguo dislocamento del galleggiante non consentiva di recare a bordo coloro che l'avrebbero guidato: perciò i due ufficiali dovevano stare in acqua muniti d'un vestito impermeabile ed erano rimorchiati dal galleggiante di cui regolavano la marcia. I due eroici giovani, con slancio magnifico, con ammirevole costanza si sottoposero ad un intensivo e pericoloso allenamento per assicurarsi la resistenza fisica necessaria all'ardua impresa, e perchè il loro corpo acquistasse una tempra pari a quella del loro spirito invitto. Fu quindi decisa l'impresa.
      TI minuscolo apparecchio fu, nella storica notte dal P>1 ottobre al 1° novembre portato da un nostro Mas, fin presso le ostruzioni interne di Pola. Quivi fu messo in acqua assieme agli eroici ufficiali i quali, avviatane la motrice, governarono per entrare nel porto. Essi dovettero superare ben sette linee di ostruzioni e, soltanto poco prima dell'alba riuscirono a penetrare nello specchio acqueo interno, dove le corazzate nemiche si ritenevano sicuro, perchè protette da
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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