La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      bordo l'ammiraglio Kainer. Tutta la città era sul porto. La popolazione cantava gli inni patriottici. Ed ecco giungere un'altra nave, una grande nave : la Manuele Filiberto.
      Alle undici e mezza l'ammiraglio Rainer scende a terra. Folate di acclamazioni lo accolgono. "Viva l'Italia! Viva Fiume italiana!" Il sindaco dottor Vio gli porge il saluto di Fiume. Intorno moltissimi piangono. L'ammiraglio commosso risponde: "In nome del Re d'Italia sbarco a Fiume con marinai d'Italia per tutelare l'ordine della città, per difendere gl'interessi della cittadinanza italiana e dell'Italia, interessi che saranno difesi a qualunque costo".
      L'entusiasmo è indicibile. Si improvvisa un corteo: tutta Fiume vi partecipa, con bande, con vessilli, con canti. Vi si trova anche la rappresentanza del Governo jugoslavo col capo supremo dottor Riccardo Le-nac, il commissario del Consiglio Nazionale croato Rai-cevich e il capitano Teslich. Fra acclamazioni il corteo traversa la piazza Dante, arriva al Municipio. Il dottor Bellasich fa aprire il gran portone d'onore del palazzo di città : l'ammiraglio e le autorià entrano nella sala maggiore. Fuori, la moltitudine gremisce la piazza. Dal balcone il consigliere Gottardi raccomanda in nome dell'ammiraglio di cooperare all'ordine pubblico per il bene della città.
      Più tardi l'ammiraglio passa al palazzo dell'ex-go-verno ungherese, e accompagnato dal sindaco fa visita al dottor Lenac. Poco dopo, due ufficiali jugoslavi vanno sulla nave ammiraglia a presentare i saluti. Nel pomeriggio il Comitato jugoslavo di Sussak organizza un corteo che dal ponte della fiumara attraversa la città. Molte bandiere croate e serbe : ma in testa c'è una grande bandiera italiana tenuta piegata da due signorine che ne reggono i lembi. TI corteo nonprovoca alcun incidente.
      * * *
      Altre scene comnioventissime avvennero quando i nostri soldati e i marinai sbarcarono ad Abbazia, Ro-vigno, Parenzo, Lagosta, Melega, Curzola, Lissa a Zara. Nelle terre italiane schiave sino a pochi giorni prima dell'austriaco, terre che o pei diritti d'armistizio o pei diritti che nessuno avrebbe più d'seusso, l'Italia occupava subito ad evitare complicazioni da parte di coloro che pur camuffati colla masehhera
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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