La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      funzionamento di tutti i pubblici servizi. Cosa non facile perchè appena mezz'ora dopo che la cavalleria era uscita da Trento, cominciarono ad affluire in città truppe austriache catturate in numero così grande da sembrare un esercito in dissolvimento. Di questi prigionieri, mentre annottava, la città era piena e con essi venivano colonne intere di camious, cannoni, carri di materiali, trattrici, lunghe file di muli, sezioni di sanità e sussistenza.
      La cosa minacciava di divenire imbarazzante per l'impossibilità di disciplinare e incanalare questa marea che superava di numero le stesse forze italiane. Con la rivoltella in pugno i cavalleggeri di Alessandria sospingevano innanzi i carri e i camious guidati ancora da austriaci. Così come erano stati avviati verso Bolzano, facendo fronte indietro nello stesso disordine procedevano attraverso Trento imbandierata dirette a Rovereto. Molte colonne di prigionieri scorgendo nelle vie della città i nostri soldati li acclamavano : "Viva l'Italia!" gridavano nella loro incoscienza.
      Moltissimi erano gli ufficiali nemici. Essi stessi si prestavano ad organizzare questa folla che andava per suo conto disarmata, senza meta e molti ufficiali austriaci ancora a cavallo tornavano indietro alla coda dei loro battaglioni. Il colonnello Tarditi avendo saputo che all'Hotel Trento eran bloccati i comandanti di due divisioni austriache coi loro stati maggiori vi si recò verso sera. Nell'albergo si trovavano non meno di 300 ufficiali con due generali, i quali, con fare arrogante, contestarono il diritto di essere catturati. Ma ebbero la risposta che meritavano.
      L'ospedale principale di Trento era gremito di feriti. Uno di essi ebbe l'ardire di esplodere un colpo di rivoltella contro la folla ; fu freddato con un fucilata.
      Alle 9 di sera salutato dalla marcia reale giunse in Municipio in forma ufficiale scortato dai carabinieri a cavallo il comandante la 32a divisione, generale Bloise. La folla rinnovò le acclamazioni delle prime ore. Il dottor Faes diede il benvenuto al vincitore. Il generale Bloise assunse personalmente, in attesa di ordini, il comando militare della città e prese in essa dimora, dopo aver pronunziato nobili parole di ringraziamento.
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      A Trieste, fin dalla metà di ottobre, una viva agita-— 485 —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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