La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      fu subito occupata dalle nostre vigili truppe della 6a armata.
      11 30 ottobre, manifestandosi su l'altipiano indizi che il nemico si apprestava ad attuare un ripiegamento più vasto (incendi e scoppi di munizioni nelle retrovie), fu deciso che anche la Ca armata, sebbene già depauperata di forze a vantaggio dell'azione principale, si lanciasse all'attacco sulla fronte M. Mosciagh-Stenfle-I'ortecche.
      L'azione preparata il mattino del 31 dall'espugnazione delle posizioni nemiche d'ala (Melaghetto all'estrema destra, Cima Tre Pezzi-Fortino Stella-Canove a sinistra), fu proseguita a sera col compito di puntare, in primo tempo, su Levico e Caldonazzo per intercettare la rotabile e la ferrovia di Valsugana, e chiudere la via di scampo alle truppe che cedevano di fronte alle nostre armate 4a, 12a e 8a.
      La percezione esatta del definitivo cedimento dell'intera fronte nemica si era avuta sin dal mattino del giorno 31. Il crollo, già nettamente delineato, dell'intera fronte del Grappa, e l'avanzata dell'8a armata verso convalle bellunese ci aprivano ormai con certezza le vie del Cadore, dell'Agordino, della Val Cismon e ci consentivano quindi di attuare la seconda fase del concetto informativo della grande manovra, portando irreparabile minaccia allo schieramento austriaco del Trentino. In breve tutte queste truppe nemiche sarebbero state tagliate fuori senza scampo. L'arretramento delineatosi il mattino del 31 anche sull'altipiano, fu chiaro segno che il nemico aveva percepito tutta la gravità della situazione e tentava di ripiegare per salvarsi almeno in parte, e che presto perciò il movimento si sarebbe estesso a tutta la fronte sino allo Stelvio. La vittoria era dunque decisiva e bisognava sfruttarla. Bisognava che tutto l'esercito, dallo Stelvio al mare, avanzasse come una poderosa valanga per travolgere ovunque il nemico, puntando colle maggiori forze nelle direzioni utili per tagliare le linee di ritirata all'avversario ed annientarlo.
      Gli ordini furono diramati il mattino del 1 nov. Essi furono: per la la armata avanzare su Trento; per la Ga armata puntare verso il fronte Egna-Trento ; per la 4a armata puntare verso il fronte Bolzano-Egna ; per l'8a armata puntare decisamente oltre la convalle bellunese per la via del Cadore (Alto Piave) e per
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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