La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      robba e Sant'Andrea di Barbarana, anche nei punii di minor profondità, ai guadi, il livello dell'acqua era salito lino ad 1.55 e la velocità della corrente superava in più punti i tre metri al secondo; per altio le osservazioni precedenti facevano prevedere che questa fase di aumento sarebbe stata di breve durata. Fu perciò deciso di rimandare il passaggio del fiume alla sera del 20, e nell'attesa si continuò, col massimo vigore, l'azione preparatoria.
      Il 25 ottobre mentre la 10a Armata consolidava il possesso delle Grave, la 4a Armata, riordinate le sue truppe e rinnovata la preparazione di artiglieria, insistette dovunque nell'azione concentrando gli sforzi sui punti più accanitamente difesi dal nemico, Col della Berretta, Asolone, Pertica, Solarolo e tendendo ad allargare la conquista del Valderoa.
      11 IX reparto d'assalto, irrompendo dall'Asolone, riuscì a giungere di slancio al Col della Berretta catturando GOO prigionieri; il nemico, riavutosi dalla sorpresa dell'arditissima incursione, contrattaccò da ogni parte cercando di circondare gli "arditi", ma questi, apertasi bravamente la strada attraverso le forze ostili, rientrarono coi prigionieri nella linea di partenza.
      11 XVIII reparto d'assalto ed elementi della brigata Pesaro dopo sei ore di lotta accanita, subendo perdite gravi, ma infliggendone maggiori al nemico, si affermarono sul Pertica, catturando i pochi superstiti del presidio, e più di 40 mitragliatrici che difendevano la munitissima cima.
      La Brigata Bologna espugnò Monte Po ree1 letta e si portò sotto la vetta di Col del Cuc prendendo prigionieri e materiali. Fanti della Brigata Lombardia e alpini dei battaglioni "Val Cordevole" e "Levan-na" rinnovarono assalti su assalti contro le vette nude e tormentate del Solarolo, senza riuscire a conquistarne il possesso. Oltre 1400 prigionieri vennero catturati nella dura giornata. Lotta disperata su tutto il fronte.ma non vana ; o'tre ad aver perduto posizioni di capitale importanza (Monte Pertica e M. Forcelletta) il nemico, profondamente scosso dalla potenza e dalla violenza degli attacchi, sentendo acuirsi il pericolo dello sfondamento verso la conca di Feltre, impegnava nella difesa della regione del Grappa non solo le sue riserve immediate, ma anche quelle che teueva nelle re-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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