La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      escludere. Rimaneva perciò in fatto di complementi poco più dello stretto necessario per supplire alle normali perdite delle unità mobilitate durante il secondo semestre del 191S. Ciò non sorprende, se si pensa all'enorme sforzo già da noi sopportato, alle nuove unità man mano ricostituite durante i mesi di rifacimento dell'esercito dopo l'ottobre 1917, all'entità dei nostri contingenti in Albania (circa 100.000), in Macedonia (.35 mila), del nostro secondo Corpo in Francia (42.000 uomini, ed alla rimanenza pure in Francia, per lavori sulle retrovie di quell'esercito alleato di circa 70.000 lavoratori militari italiani; senza contare gli altri contingenti delle Colonie, in Russia e financo in Palestina.
      l'er accrescere le riserve di complementi si resero disponibili nell'Esercito e nel Paese il maggior numero di uomini atti a combattere e sino allora impiegati in altri servizi ; e si provvide rapidamente a completarne l'istruzione. I prescelti accorsero volonterosi ed Esercito e Paese gareggiarono di abnegazione e spirito di sacrifìcio per sopperire con minor numero ed esigenze, la cui misura, nella, prossimità di una azione decisiva, anziché ridursi, si veniva moltiplicando così nel campo della produzione bellica come in quello della preparazione immediata.
      Durante l'intero mese di agosto la situazione militare generale, sebbene in continuo miglioramento, non si delineò in guisa da presentare e far prevedere prossimo un mutamento deciso, quale era indispensabile perchè l'Italia potesse finalmente giocare tutto per tutto.
      Dopo la nostra brillante vittoria sul Piave, che la mancanza di forze e di mezzi non ci aveva consentilo di sfruttare, l'esercito austriaco, sotto la guida e con il concorso degli alleati germanici, si era riavuto dalla demoralizzazione ed aveva riparato al suo disordine. La pronta riorganizzazione nei comandi, il sollecito riordinamento delle forze, ottenuto con la costituzione e con il rifacimento delle unità leggere e mediante una rigorosa selezione degli elementi meno solidi; la più sollecita cura del benessere delle truppe combattenti, raggiunta imponendo i più duri sacrifici alle popolazioni dell'interno ; tutto ciò aveva ridato ordine e forza all'esercito nemico. Cosicché, se all'interno della
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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