La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      fermarono essersi l'attacco incontrato con l'offensiva italiana in corso di sviluppo. Il nemico, che si era ritenuto certo di invadere la pianura veneta, che a-veva tutto preparato per prenderne le belle eittcà e per giungere al Po, a Milano, retrocedette sconfitto, disfatto, senza speranza di rivincita. Così ebbero principio sul Piave le nuove sorti della guerra del mondo.
      Al principio di luglio le condizioni del nemico ricacciato e demoralizzato erano tali che la guerra sarebbe stata probabilmente decisa se, dalla difesa vittoriosa avessimo potuto passare immediatamente alla offesa. Il Comando Supremo considerò questa possibilità. Ma lo sforzo sostenuto, se era valso ad infliggere al nemico perdite valutate ad oltre 200 mila uomini, aveva però imposto anche a noi un logoramento notevole.
      Per l'attuazione di un più vasto disegno operativo diretto a preparare la risoluzione della guerra bisognava dunque addivenire ad una nuova preparazione di uomini e di mezzi. E questa fu intrapresa senza indugio.
      Perduta la speranza di ottenere sulla fronte occidentale quella rapida decisione che gli era necessaria, poteva ora il nemico tentare un ultimo sforzo concentrando tutti i suoi mezzi contro l'esercito dell'Intesa numericamente meno forte, cioè contro di noi.
      La possibilità di un rapido concentramento di forze tedesche sulla nostra fronte, favorito dalla rete ferroviaria capace di rendimento quasi doppio di quello congiungente gli scacchieri occidentali ed italiano, i gravi e decisivi resultati che potevano derivarne, rendeva questa ipotesi logica, verosimile e pericolosa.
      Ad avvalorare quest'ipotesi giungevano informazioni dalle quali risultava che il nemico orientava appunto in tal senso la sua preparazione. 11 Comando Supremo doveva dunque, pur preparandosi ad offendere, non perdere mai di vista la necessità della difesa.
      La battaglia del giugno ci era costata circa 00 mila uomini; e con ciò la miglior parte delle nostre riserve di uomini era stata assorbita. La classe, del 1900 era in corso di istruzione, ma il Comando Supremo aveva già fermamente deciso di. risparmiare questa classe almeno sino alla primavera del 1919 per inviarla nel solo caso che la guerra dovesse prolungarsi per un altro anno; ciò elio in quel momento non si potevaUfi —


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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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