La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      per ìiatura e per arte, e sopratutto ben saldo, come rimase fino all'ultimo, nella sua compagine morale, negli armamenti e nelle risorse.
      L'offensiva, preparata d'accordo con gli alleati, fu pronta a sferrarsi verso la fine di maggio, ma non potè essere sviluppata. Giungevano già dalla metà di maggio, sicure notizie che gli austriaci si disponevano a compiere un poderoso, disperato sforzo contro di noi. Veniva anche sicuramente indicato il settore di attacco, fra Astico e Mare. Il Comando si trovò di fronte al dilemma : Attaccare per prevenire il nemico, o attendere l'urto per rintuzzarlo?
      La prima soluzione appariva la più seducente. Ma, ponderandola, risultava anche la meno opportuna e conveniente. Il nemico era già superiore in forze; nuove divisioni gli erano ancora sopravvenute, così a raggiungere un totale di circa CO, presto aumentate in seguito a 05, di contro a 50 nostre ed alleate ; inoltre esso era pronto con tutte le .energie tese per uno sforzo di intendimento decisivo. Il nostro attacco, sebbene fosse di certa riuscita, ci avrebbe però costretti a sguarnire tratti delicati del fronte, lasciandoli esposti all'offesa nemica ; e la vittoria sull'altipiano non ci avrebbe salvati, data la superiorità delle forze avversarie, dallo sfondamento della fronte in direzioni pericolose.
      Nè dagli alleati, già fortemente provati nelle azioni del marzo, e nuovamente provati a fine maggio, era possibile attendere rinforzi. Chè anzi già ai primi di giugno l'imminente attacco austriaco appariva, secondo notizie pienamente attendibili, strategicamente collegato con un nuovo poderoso sforzo che i tedeschi si apprestavano a ripetere sulla fronte occidentale per spezzare, prima che le forze americane fossero efficienti e speculando sull'effetto morale di una nostra sconfitta ritenuta certa, la barriera che i nostri valorosi alleati erano riusciti ad opporre alle loro due precedenti disperate offensive. Convenne dunque attendere l'attacco. L'offensiva austriaca si sferrò come è noto, il 15 giugno ; dove sfondò, come sul Montello e sul basso Piave, il nemico si trovò, immediatamente, nel giorno stesso, attanagliato da cento contrattacchi, preso allo gola, costretto a retrocedere a ripassare in disordine il" Piave. L'effetto di questa nostra poderosa reazione fu tale, che i rapporti austriaci ufficiali af-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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