La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      distanza di novecento chilometri, «tei quali ottocento su territorio nemico.
      Dal 15 al 25 giugno, circa tremila fotografie delle varie zone esplorate furono eseguite; centinaia di migliaia di colpi di mitragliatrice in unione agli apparecchi da caccia, furono sparati; circa 5 mila bombe di calibro vario furono lanciate sopra obiettivi diversi. Attivissimo, inoltre, fu il lancio dei manifestini di propoganda sia durante l'azione, sia sulle linee nemiche, sui territori invasi e sui lontani centri del nemico.
      In tutte le ore di battaglia, anche in quelle contrastate dal maltempo, i nostri "Caproni" hanno compiuta la loro opera di bombardamento. La disciplina di volo e l'ottimo servizio di scorta hanno permesso di dare largo sviluppo all'azione diurna con pieno successo e con perdite insignificanti, ottenendo risultati più efficaci che non nelle consuete azioni notturne, per la migliore individuazione della rotta e del bersaglio e per la possibilità di eseguire il puntamento.
      Talune azioni di bombardamento sono state eseguite in formazione compatta, in modo che gli apparecchi di scorta hanno potuto assolvere egregiamente il loro compito. Qualche altra volta, per le condizioni atmosferiche non favorevoli, i gruppi dei "Caproni" non hanno volato riuniti, rendendo pressoché inefficace l'opera degli apparecchi di scorta. Le cifre che sintetizzano l'opera svolta dalle squadriglie da bombardamento nel periodo dal 15 al 25 giugno, sono le seguenti : 205 unità hanno preso parte complessiva mente alle azioni offensive, e 63.053 chilogrammi dibombe sono stati lanciati sopra obiettivi diversi.
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      La famiglia degli aviatori nei giorni gloriosi del Piave doveva perdere uno dei suoi più valorosi figli: il maggiore Francesco Barracca.
      La sera del 19 giugno era partito in volo alla testa di una pattuglia della sua magnifica squadriglia per eseguire un ordine di mitragliamento sul nemico. Lungo il Piave, sulle sue sponde, sui suoi isolotti nereggiavano le masse nemiche. Su quelle, da tutti i campi si attentavano gli stormi aerei, susseguendosi senza tregua.
      I suoi compagni di pattuglia raccontarono che Ba-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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