La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      prerogativa della ruzza latina e più particolarmente della razza italiana, furono compiuti dai nostri'in quei meravigliosi mesi con la prodigalità con cui si legano a fasci le spighe del grano maturo nelle bionde e feconde giornate del messidoro.
      Fu vera messe d'oro anche perchè nell'orrore della strage, della carneficina, delle carni squarciate e spasimanti, un soffio di alta poesia aleggiò sul santo martirio di chi cadeva ed ispirò confortò, animò i fortunati il cui glorioso destino era quello di veder compiuta la divina epopea della Terza Italia vittoriosa ed ingigantita.
      Quale nazione in guerra ebbe un poeta del suo sangue, versato per la sua esaltazione nella storia, come l'ebbe l'Italia, un poeta che fosse anche soldato e che come soldato compisse tali gesta da renderlo immortale forse più che la sua stessa opera letteraria ? Nell'atroce guerra testé finita rivelando troppo presto il giuoco sinistro di coloro che. l'avevano bandita in nome di principii pei quali pareva santo il morire solo l'Italia ebbe un vero Tirteo col vantaggio che il Tirteo italiano non cantò solamente pei soldati di Sparta che muovevano contro Messene, ma coi soldati d'Italia cantò e combattè rendendo bello, invidiabile, quasi desiderato il sacrificio. Questo Tirteo è Gabriele D'Annunzio che per la fortuna della Patria nostra mille volte la morte ci ha risparmiato, benché mille volte egli la morte abbia cercato. Il poeta delle Laudi, delle Odi Navali, il romanziere dalla ricca fantasia, dalla profonda coltura, l'artefice massimo, il cesellatore della forma dalla prodigiosa fecondità che tutti i rami dell'arte sua ha trattato con perizia somma, potrà in seguito essere discusso più o meno gravemente, come sono discussi in generale tutti coloro che per una ragione o per un'altra salgono tanto alto sopra la folla. Ciò che di D'Annunzio non si potrà mai discutere se non per ammirarla incondizionatamente sarà la sua vita di soldato.
      Non chiaccherò, non fece dei discorsi, dei versi soltanto : agì. E qui non è inutile ricordare che all'inizio della guerra egli aveva già da tempo varcato i cinquant'anni essendo nato a Franca villa a Mare il 1 2 marzo 1864. Dalla storica Sagra di Quarto ad oggi profuse tutte le sue energie, tese tutte le sue facoltà,diede tutto, assolutamente tutto quanto poteva dare di sè
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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