La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      plete e degli elementi di altre due impiegate sopra uu settore ohe in linea d'aria supera di poco i 3000 metri.
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      Il giorno l'i) giugno, in Valbella, una compagnia boema si è affratellata nell'azione e nella gloria alle t i-uppe italiane e a quelle francesi.
      Tale compagnia aveva attaccato le posizioni nemiche formando .la colonna d'assalto di destra. La comandava un loro capo adoratissimo, sloveno, purissima figura di apostolo, di cui la lotta ha fatto un eroico soldato. Sapevano di trovare contro di loro i peggiori loro nemici, gli ungheresi. Si lanciarono con un balzo leonino, gridando : "Viva la libertà della Boemia !" Qualcuno cantava. Le mitragliatrici austriache abbatterono la prima schiera. Da terra i feriti gridavano ai compagni: "Avanti, Avanti!" E l'assalto non si arrestò. Raggiunse le trincee di cresta, si gettò dentro. La compagnia era già ridotta di un terzo. Ma ogni uoiiio pareva moltiplicato dal furore. "Fratelli ! Fratelli !", gridavano tutti piombando nella trincea. Cercavano in mezzo alle file austriache la gente del loro sangue. Risposero voci d'odio, voci ma-giarie. 1 pugnali e le bombe iniziarono la vendetta.
      Nella furia dell'assalto, il riparto boemo per un momento era rimasto distaccato dalle nostre colonne a-vanzanti ed esposto al pericolo di essere tagliato fuori e catturato. I fanti della Brigata Regina, quando si accorsero della minaccia che incombeva sui bravi boemi, si slanciarono immediatamente a proteggerli e riuscirono, con un irresistibile attacco, a rettificare la linea. Poi, con essi, proseguirono nella scalata. Così italiani e boemi rimisero piede sul Monte Valbella.
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      La notte sul 15 giugno, gli austrici, dopo violento bombardamento esteso dal Garda alla Val-larsa, e con azione di sorpresa erano riusciti a prendere Doss'Alto.
      Ripetuti tentativi per la riconquista della posizione, effettuati subito e nei giorni successivi furono mandati a vuoto dalla vigilante difesa nemica. La ripresa del Dosso Alto — che ci era militarmente necessaria — si imponeva a noi a causa del "cancan" che sulla sua conquista si era fatto in Austria, anche
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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