La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      fermarsi sulla sommità del Valbella e rompere parecchi contrattacchi di inaudita violenza, l'altra parte iniziava un fuoco cadenzato di martellamento contro le posizioni sviluppantisi da Col del Rosso a Col di Echele.
      Verso le 10 il tiro di distruzione si spostò sul rovescio delle posizioni nemiche. Le nostre fanterie scattarono. L'ondata avanzò rapidamente, si gettò con risoluto impeto su Col del Rosso. Lì cozzò contro una resistenza ferocissima. Si rinnovarono su tutta la linea le lotte fluttuanti, accanite del giorno prima su Valbella. Ebbero la stessa sorte. Alle 11 i fanti della "Teramo" con quelli della "Lecce" e i bersaglieri del 3.0 reggimento erano padroni di tutto il Col del Rosso fino alla selletta di Col d'Echele e da tutte le tane della montagna rigurgitavano a frotte gli Edehoeiss prigionieri. Erano furibondi. Nel primo branco che i nostri catturarono su Monte Melago vi erano due ufficiali. Uno di questi, col pianto alla gola, gridò : Siamo gli ultimi, gli ultimi. Gli "Edelweiss sono finiti !
      Nella mischia senza tregua che da quattro ore durava sulla falda di mezzodì, poco lungi dalle macerie di Sasso, i nastri, finalmente, potevano avere il sopravvento ed obbligare i difensori alla resa. Vittoriose, le baionette italiane comparivano sulla vetta di Col di Echele coronando con la vittoria la riconquista integrale di tutta la cortina montuosa che dal Monte di Valbella corre verso est sino agli anfratti, impraticabili, della Val Frenzela. Nello stesso momento in cui il Col del Rosso ed il Col d'Echele ritornavano nostri, il nemico vibrava due poderosi colpi di ariete contro il caposaldo di Valbella dove, nella precedente giornata, il reparto czeco si era prodigato con stupenda bravura a fianco della fanteria italiana.
      Alle artiglierie italiane ed alleate spetta in buona parte il merito di avere frantumato i contrattacchi stendendo al suolo centinaia di nemici. Oltre 2000 prigionieri fluirono ai centri avanzati di raccolta. Nella massa catturata era alto il numero degli ufficiali in proporzione agli uomini di truppa. E' questa la miglior prova della combattività spiegata dal nemico il quale per altro non ha potuto attraversare o impedire il raggiungimento degli obbiettivi del Comando italiano, malgrado delle quattro divisioni com-
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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