La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini

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      fiamme, irruppero con grande ardire nelle linee nemiche antistanti il settore nord della testa di ponte, travolgendone le successive difese per una profondità di oltre 750 metri. Malgrado la violenta reazione avversaria, le posizioni vennero mantenute.
      Il nemico subì notevoli perdite: vennero catturati 7 ufficiali, 433 uomini di truppa, 4 bombarde, 10 mitragliatrici, parecchie centinaia di fucili, armi da trincea di vario tipo, abbondanti munizioni e materiali vari.
      Alla buona riuscita dell'azione, che ci costò perdite assai lievi, concorsero artiglierie della Regia Marina. Sul rimanente del fronte l'attività combattiva fu assai moderata. Nuclei avversari vennero respinti nella valle dell'Orme e sul greto del Piave, di fronte a Nervesa. A Cortellazzo pattuglie di marinai penetrarono di sorpresa in una trincea ; fecero alcuni prigionieri.
      GIUGNONei primi giorni di giugno non si svolge nulla di notevole all'infuori di un limitato, ma efficace duello d'artiglieria in diversi punti del fronte.
      11 7 giugno sull'altopiano di Asiago un nostro reparto di assalto, irrompendo nelle trincee nemiche antistanti al Monte di Valbella, vi catturò oltre 50 prigionieri, (I mitragliatrici e abbondante materiale. Altri 21 prigionieri, tra i (piali un ufficiale, ed una mitragliatrice, vennero portati da un distaccamento francese che eseguì un buon riuscito colpo di mano sulle linee del Siseniol. In regione Tonale nostri nuclei, oltrepassata la conca di Presena, incendiarono ricoveri nemici e fecero saltare un ingente deposito di munizioni. Pattuglie avversarie spinte ad esplorare e ad assalire le nostre posizioni, vennero ricacciate col fuoco in Yallarsa, in Val Posina, sulle pendici del (

    Caprile, allo Spinoncia.
          Il 14 il nemico tenta di forzare le nostre difese del Passo del Tonale, ma l'impeto d'assalto s'infrange davanti la salda resistenza delle nostre truppe.
          All'alba del 15 gli austriaci iniziano la loro grande offensiva dall'Altopiano al mare. Dovunque essi trovano poderosa resistenza. Solo in qualche punto i nostri sono obbligati a cedere sopra una profondità di 2250 metri, ma poi contengono fermamente il nemico infliggendogli gravissime perdite.
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La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919
di Paolo Pallavicini
Società Libraria Italiana New York
1919 pagine 519

   

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